martedì 15 aprile 2025

iL F. Q. - Gli Usa non firmano la nota del G7 che condanna la strage di Sumy.

 


15 Apr 2025

Gli Usa non firmano la nota del G7 che condanna la strage di Sumy. Zelensky licenzia il capo della regione attaccata

Gli Usa hanno motivato la mancata adesione con la volontà di proseguire nei negoziati. Intanto il presidente della Duma chiede la rimozione dell’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas

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Gli Usa non firmano la nota del G7 che condanna la strage di Sumy

Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all’attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l’amministrazione Trump ha detto agli alleati che non avrebbe firmato il comunicato di denuncia dell’attacco perché “stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace”. Il Canada, che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato.


  • 17:55

    Esercito Kiev: “Colpito il reparto che ha attaccato Sumy”

    “Le forze della difesa ucraine hanno colpito una serie di strutture nella regione di Kursk associate ai criminali di guerra, esattamente la 448a brigata missilistica dell’esercito russo, coinvolta nell’attacco missilistico lanciato la domenica delle Palme sulla città di Sumy”. Lo riferisce lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. “Ogni unità militare russa, ogni sua suddivisione e ogni suo militare che abbia bombardato città pacifiche e civili in Ucraina sarà identificato e riceverà sicuramente una punizione”, aggiunge il comunicato. 

  • 17:52

    Capo 007 russi: “Le nostre condizioni per la pace non cambiano”

    Il capo dei servizi d’intelligence russi per l’estero, Serghei Naryshkin, ha ribadito le condizioni di Mosca per porre fine del conflitto: la neutralità dell’Ucraina e il riconoscimento dell’annessione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, oltre alla Crimea. “Gli obiettivi strategici della Russia dopo la fine del conflitto rimangono gli stessi”, ha affermato: “Lo status neutrale e senza armi nucleari dell’Ucraina, la demilitarizzazione e denazificazione dello Stato ucraino e l’abolizione di tutte le leggi discriminatorie” contro la minoranza russa. Inoltre, “il riconoscimento e la sovranità degli attuali confini della Russia”, entro i quali, per Mosca rientrano appunto le regioni ucraine parzialmente occupate.

  • 17:48

    Rutte: “A Sumy attacco oltraggioso della Russia”

    L’attacco missilistico sferrato dalla Russia contro la città ucraina di Sumy “è semplicemente oltraggioso. Fa parte di un terribile schema di attacchi della Russia contro obiettivi civili e infrastrutture in tutta l’Ucraina”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte a Odessa, in Ucraina, dove incontrando il presidente Volodymyr Zelensky, secondo il discorso diffuso dall’Alleanza atlantica. “Negli ultimi anni”, ha ricordato, “sono stati presi di mira anche centinaia di ospedali e operatori sanitari”.

  • 17:06

    Rutte: “Colloqui a guida Usa non facili”

    Con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky oggi a Odessa “abbiamo parlato nuovamente degli importanti colloqui che il presidente Donald Trump sta conducendo con l’Ucraina e con la Russia, per cercare di porre fine alla guerra e garantire una pace duratura. Queste discussioni non sono facili, non da ultimo sulla scia di questa orribile violenza, ma tutti noi sosteniamo la spinta del presidente Trump verso la pace”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte, in visita a Odessa, secondo il discorso pubblicato dall’Alleanza atlantica. “Altri alleati, anche attraverso gli sforzi guidati da Francia e Regno Unito, sono pronti, disposti e in grado di assumersi maggiori responsabilità nel contribuire a garantire la pace, quando sarà il momento”, aggiunge.

  • 16:52

    Zelensky a Rutte: “C’è bisogno urgente di difese aeree”

    “Tutti vedono chiaramente quanto sia urgente il bisogno dell’Ucraina di sistemi di difesa aerea e missili. Ne abbiamo parlato molto oggi”. Lo afferma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione della visita a sorpresa del segretario generale della Nato, Mark Rutte, nella città meridionale di Odessa. Il contesto è quello degli attacchi missilistici russi che negli scorsi giorni hanno ucciso decine di civili.

  • 16:51

    Rutte a odessa con Zelensky: “Sostegno incrollabile”

    “Oggi ho visitato Odessa insieme a Zelensky. Il popolo ucraino ha sopportato così tanto, non ultimo l’attacco russo a Sumy nella Domenica delle Palme. Il sostegno della Nato è incrollabile. Continueremo ad aiutare l’Ucraina in modo che possa difendersi oggi e scoraggiare future aggressioni, garantendo una pace giusta e duratura”. Lo scrive il segretario della Nato Mark Rutte sui social.

  • 15:18

    Mosca ribadisce le condizioni della pace: “Neutralità rinunciando a Nato e territori”

    Il capo dei servizi segreti esteri russi, Sergei Naryshkin, ha ribadito le condizioni poste da Mosca per porre fine alla guerra in Ucraina. In un’intervista rilanciata dall’agenzia statale russa Tass, Naryshkin ha dichiarato che Kiev dovrà rinunciare all’adesione alla Nato, accettare lo status di Paese neutrale e privo di armamenti nucleari, oltre a cedere i territori occupati e annessi da Mosca. “Le condizioni dell’accordo di pace includono naturalmente lo status neutrale e denuclearizzato dell’Ucraina, la demilitarizzazione e la denazificazione dello Stato ucraino, e l’abolizione di tutte le leggi discriminatorie approvate dopo il colpo di Stato del 2014”, ha affermato Naryshkin, riferendosi alla destituzione del presidente filo-russo Viktor Yanukovych a seguito delle proteste pro-occidentali di Euromaidan. Secondo il capo dell’intelligence, qualsiasi accordo dovrà anche prevedere il riconoscimento da parte dell’Ucraina “della sovranità e dei confini territoriali della Federazione Russa – ovvero i confini attuali”. Dopo l’annessione della Crimea nel 2014, la Russia ha infatti rivendicato anche le regioni ucraine di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, sebbene non ne controlli integralmente nessuna, ad eccezione della penisola sul Mar NeroNaryshkin ha accolto con favore la ripresa del dialogo con gli Stati Uniti in merito a una possibile soluzione diplomatica del conflitto, sottolineando che Mosca e Minsk stanno osservando un’intensificazione delle attività della Nato lungo i propri confini, soprattutto in prossimità della Polonia

  • 14:25

    Gli Usa non firmano la nota del G7 che condanna la strage di Sumy

    Gli Stati Uniti hanno rifiutato di sostenere un comunicato di condanna del G7 all’attacco russo a Sumy citando il desiderio di continuare le trattative con Mosca. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali l’amministrazione Trump ha detto agli alleati che non avrebbe firmato il comunicato di denuncia dell’attacco perché “stava lavorando per preservare lo spazio per negoziare la pace”. Il Canada, che ha la presidenza del G7, ha quindi detto agli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato.

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