AntiDiplomatico - 18 Settembre 2024 09:38
Questa mattina, il quotidiano statunitense, The New York Times, NYT, ha svelato che i cercapersone esplosi ieri in Libano sono stati manomessi dall’intelligence israeliana.
Nell’articolo, il media nordamericano ha citato funzionari statunitensi per confermare la notizia.
“Secondo alcuni funzionari, i cercapersone che Hezbollah aveva ordinato a Gold Apollo a Taiwan erano stati manomessi prima di arrivare in Libano. La maggior parte erano modelli AR924 dell'azienda, sebbene la spedizione includesse anche altri tre modelli Gold Apollo", si legge nell’articolo del NYT.
I funzionari interpellati sul caso hanno spiegato che il materiale esplosivo, dal peso di 28 e 56 grammi, era stato impiantato accanto alla batteria di ciascun localizzatore. Era, inoltre, incorporato un interruttore che poteva essere azionato a distanza per far esplodere gli esplosivi.
"Alle 15:30 in Libano, i cercapersone hanno ricevuto un messaggio (...) che ha attivato gli esplosivi", hanno precisato le fonti.
Altri esperti di sicurezza informatica consultati dal media statunitense, i quali hanno anche esaminato attentamente le immagini degli attacchi, ritengono che sia la forza che la velocità delle esplosioni, possano essere state causate da un tipo di materiale esplosivo.
“È probabile che questi cercapersone siano stati modificati in qualche modo per provocare questo tipo di esplosioni; La dimensione e la forza dell'esplosione indicano che non si è trattato solo della batteria", secondo Mikko Hypponen, esperto investigativo presso la società di software WithSecure e consulente per la criminalità informatica presso Europol.
Finora sono nove persone le persone uccise e altre 2.700 ferite, 200 in condizioni critiche ricoverati in 100 ospedali, per l’esplosione dei cercapersone esplosi in diverse località del Libano.----
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