sabato 11 novembre 2023

BYOBLU24 - GUERRA MEDIO ORIENTE: BIDEN MESSO ALL’ANGOLO DAI SUOI. COSA STA SUCCEDENDO NEGLI USA?

 

Joe Biden conflitto medio oriente

Ai progressisti e alle comunità arabe musulmane in America che chiedono il cessate il fuoco in Palestina, si aggiunge una fetta consistente dell’elettorato democratico. Più di 500 funzionari della campagna presidenziale di Joe Biden hanno chiesto la fine delle ostilità.

Intanto anche il Pentagono inizia a nutrire forti dubbi sulla mediazione portata avanti fin qui da Joe Biden nel conflitto in medio oriente minando la sua credibilità ad un anno dalle prossime elezioni presidenziali. 

 

“Imponi il cessate il fuoco, lo scambio di ostaggi e fai passi concreti per porre fine ad apartheid, occupazione e pulizia etnica”, hanno dichiarato a Biden gli oltre 500 funzionari che si sono occupati della sua passata campagna elettorale. 

La Casa Bianca è stata anche accusata di scarsa trasparenza. Biden, infatti, non ha notificato al Congresso la quantità di armamenti bellici inviati ad Israele. “Nel momento in cui migliaia di civili sono uccisi con le armi fornite dal governo USA, gli americani hanno il diritto di sapere dove finiscono i loro soldi”, ha detto Cori Bush, membro della Camera dei Rappresentanti e strenua sostenitrice del cessate il fuoco a Gaza.

Anche il Pentagono ormai non supporta più l’azione militare di Netanyahu con il segretario di Stato Antony Blinken che ha affermato che il numero di civili uccisi a Gaza sono ormai troppi. 

Cosa dicono i sondaggi

Anche l’opinione pubblica americana ha confermato che questa gestione del conflitto non è più accettabile. L’Associated press/Norc in un suo recente sondaggio ha mostrato che il 46% dell’elettorato democratico disapprova la gestione americana della guerra e il supporto incondizionato ad Israele. 

Negli ultimi anni si è assistito negli Stati Uniti ad un cambiamento della posizione dell’opinione pubblica verso Israele. Secondo le analisi annuali fatte dalla società di consulenza americana Gallup, la percentuale di americani a favore della causa palestinese è più che raddoppiata in un decennio, passando dal 12% al 26% tra il 2012 e il 2022. 

E in questo 26% ci sono molti democratici. Così il riaccendersi del conflitto in Medio oriente ha contribuito alla spaccatura interna al partito, con la conseguenza di mettere in discussione la sua guida.  

Proteste nelle università e davanti alle sedi dei giornali

Intanto la Columbia University ha sospeso due gruppi studenteschi che avevano organizzato nelle scorse settimane proteste per un cessate il fuoco in Medio Oriente. I gruppi avrebbero ripetutamente violato le politiche dell’Università relative allo svolgimento di eventi nel campus, organizzando un evento non autorizzato svoltosi nonostante gli avvertimenti.

Fino a qualche ora fa manifestanti pro-Palestina hanno occupato il quartiere generale del New York Times, accusando la testata di dare una copertura giornalistica troppo favorevole ad Israele. I manifestanti hanno gridato in coro “Liberare Gaza”.

Di fronte ad un partito ed un’opinione pubblica così spaccata resta da attendere la prossima mossa di Biden. Cosa farà?

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