mercoledì 19 febbraio 2020

Renzi a Porta a Porta: " Eleggiamo direttamente il premier. E Conte, se vuole restare, cancelli il reddito di cittadinanza e dia i soldi alle aziende"


Renzi: "Elezione diretta Premier. Conte abolisca il reddito di cittadinanza"
La replica di Zingaretti: "Basta con questo chiacchiericcio incomprensibile".L'ex premier: "Volevano buttarci fuori dalla maggioranza, ma non ci sono riusciti". E annuncia: "Senza accordo chiederemo la sfiducia di Bonafede"

"Non voglio morire grillino“ dice Matteo Renzi al bar di via Teulada, sorseggiando una spremuta con Bruno Vespa, poco prima della registrazione di Porta a Porta. "Sono stati giorni molto brutti, inspiegabili per chi ci ascolta da casa. Io sulla giustizia non ho cambiato idea: il Pd sì. Non voglio diventare la sesta stella“. Vespa gli chiede se è una tigre di carta. "No, io sono buono. Hanno provato a buttarci fuori dalla maggioranza, ma non ci sono riusciti“. Parla a lungo di Giuseppe Conte e del suo destino politico. E lo lega alla proposta di elezione diretta del premier sul modello del sistema elettorale dei comuni. E alla fine al presidente del Consiglio lancia un ultimatum.  "Non ho nessun problema personale con Conte. Se vuole fare il governo istituzionale sul modello del Nazareno inizi a cancellare il reddito di cittadinanza che è stato un fallimento. E metta quei soldi nel taglio delle tasse alle aziende"....


Replica a distanza Nicola Zingaretti.  "Credo che qualcuno agli italiani, e alle italiane, se continua così gli farà venire il mal di testa con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine",  dice il segretario del Pd.  "Noi - aggiiunge Zingaretti - continuiamo a lavorare per riaccendere i motori dell'economia italiana, stando lontani dal chiacchiericcio e dai sotterfugi di Palazzo dei quali non se ne può francamente più". - "Parlare di politica al tempo del populismo nuoce gravemente alla salute e può sembrare chiacchiericcio ma io sto cercando di riportare la discussione su problemi veri", controreplica Renzi.

L'ex premier, intanto. si accomoda nella poltroncina dello studio e inizia a registrare l'intervista. "Vogliono buttarla fuori dalla maggioranza?" chiede Vespa. "Ci hanno provato. Non ce l'hanno fatta, ma ci hanno provato raccogliendo i senatori responsabili. Ma se lo vogliono fare, perchè il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore non ci vuole, è loro diritto provarci. La prossima volta farebbero meglio a riuscirci", dice l'ex premier. Che conferma l'idea di sfiduciare Alfonso Bonafede. "Penso proprio che se non si troverà un accordo entro Pasqua sulla giustizia chiederemo la sfiducia individuale per il ministro della Giustizia", dice Renzi. Anche se si dice convinto che anche dopo l'eventuale cacciata del ministro della Giustizia il governo non cadra. E se cadrà, spiega, non si andrà a votare prima del 2021.

L'ex premier alla fine lancia anche la sua proposta di riforma istituzionale.  "Tutti noi dovremmo darci una regolata. E per primo io. Non credo che una persona da sola possa decidere tutto.  - dice - Ma non credo neppure che in questa fase politica si vada avanti con questi equilibri. E' maturo il tempo di dire che così non si va avanti". E avanza la soluzione: "Io faccio un appello a tutte le forze politiche a Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Salvini, Meloni e Berlusconi. A tutti.
Siccome così non si va avanti portiamo l'unico modello istituzionale che funziona, quello dei sindaci, a livello nazionale. Per me la soluzione è elezione diretta del presidente del Consiglio". E annuncia una raccolta di firme per lanciare la proposta.

L'idea di eleggere direttamente il premier, secondo Renzi, apre due scenari possibili. "Il primo è il modello che noi avevamo fatto con il Nazareno che prevedeva un patto tra il premier e il capo dell'opposizione per le riforme. Era un patto istituzionale con un governo di un certo colore, ma Berlusconi non votava le mie leggi".  "L'altra ipotesi - aggiunge l'ex premier - è come il governo Maccanico, che peraltro non vide la luce, dove è il governo stesso ad essere istituzionale. La sintesi è che siamo in una fase in cui tutti litigano. E a me che sono semplicemente coerente ad esempio sulla giustizia, mi dicono che sono pazzo...". Vespa chiede dei riflessi sul governo Conte. Iil problema del governo non l'abbiamo mai posto noi. Io non ho i detto che toglievo la fiducia a Conte. Io non credo che la mia preoccupazione la mattina sia di togliere Conte. Certo è che questo governo deve verificare se va avanti o no. Se invece loro ci vogliono togliere, noi togliamo il disturbo".

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