Domenica sera Carlo Grotti Trevisan ha accolto in suo appartamento una donna incinta e il figlio di otto anni in difficoltà. «Il 90% dei colleghi con me. Anche Salvini l’avrebbe fatto».
«Ho solo compiuto un gesto di umanità e accoglienza. I leghisti xenofobi sono una minoranza, pecore nere. Anche Salvini avrebbe fatto ciò che ho fatto io, lui è un uomo di cuore». Carlo Grotti Trevisan, consigliere comunale della Lega a Rimini, domenica sera ha aiutato una donna tunisina incinta e con un figlio di otto anni trovati nell’androne di casa. Per una notte, Grotti li ha ospitati in un appartamento di proprietà. «Ho fatto soltanto un cosa normale», dice... Solo che poi il consigliere, classe 1984, diploma in regia, laurea in scienze dell’astronomia, cofondatore del portale surfproject.it e di Dream factory studio (ha prodotto video di Povia), un lavoro nella gestione di personale e bilanci societari, ne ha fatto un post su Facebook e la «cosa» a Rimini ha fatto parlare...
È rientrato a casa e ha trovato la sorpresa.
«Ero con mia moglie e due amici nostri ospiti. Lei aveva delle valigie e senza un posto per dormire, temeva per il nascituro, era molto intimorita, con una difficile storia famigliare alle spalle anche se parlava poco italiano. Disponendo di un altro alloggio nel palazzo, abbiamo accolto lei e il bambino e li abbiamo sfamati. Il giorno dopo ho preso contatti con il vicesindaco pd Gloria Lisi e il consultorio familiare di Rimini. Sono stati accolti in una struttura protetta e stanno bene».
Si aspettava tanta reazione al suo gesto?
«Io sono della Lega, moderato, sempre stato contro gli estremismi, credo nel progetto di Salvini sui migranti, dove è incluso il tema dell’umanità. È uno stereotipo pensare a noi leghisti come xenofobi. Lo è uno su 50, sono pecore nere. Di pecore nere ce ne sono anche nel Pd se è per questo, si prenda il caso Bibbiano, ma non è che per tale motivo a Rimini i dem non siano persone a posto».
Nel suo partito qualcuno potrebbe avere da ridire.
«Io sono stato apprezzato per ciò che è accaduto domenica sera: nella chat del gruppo consiliare, il 90% ha riconosciuto che ho fatto bene. Chi l’ha detto che un leghista non può aiutare un migrante? Si consideri poi che non ero da solo ma con altre tre persone e tutte di centrodestra, il che avvalora la decisione. Ma qui non c’entra la politica. A Rimini mi sono battuto contro la criminalità che nella immigrazione clandestina trova manovalanza. L’attuale giunta di centrosinistra è sensibile sull’accoglienza, meno sulla criminalità. Ho chiesto di aumentare la sorveglianza nel centro storico ma la proposta è stata bocciata».
La donna aiutata è una clandestina?
«No, sembra regolare. Ha un permesso di soggiorno ed è arrivata in traghetto. Tuttavia, l’avrei aiutata anche se avessi saputo del suo arrivo su una barca a remi. Non si tratta di quali ideologie si hanno, se una persona sta male e ha bisogno s’interviene».
20 febbraio 2020 | 14:15)
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