(di Carmine Gazzanni – lanotiziagiornale.it) –
Per gli irriducibili del vitalizio non c’è taglio che tenga. Persino la scure M5S nulla ha potuto per sforbiciare gli assegni di chi ha collezionato quattro o più legislature. Un plotone di 67 ex deputati di lungo corso che continuerà ad incassare in pratica la stessa cifra attualmente percepita. Il tutto a causa di uno strano scherzo del destino: applicando il nuovo sistema contributivo, infatti, vista l’elevata mole di contributi versati, il loro vitalizio avrebbe finito addirittura per aumentare. In questi casi, insomma, la delibera all’esame dell’Ufficio di presidenza non ha potuto fare altro che bloccare gli assegni ai livelli correnti.
Miracolati – Ma di chi stiamo parlando? La lista dei 67 contiene, manco a dirlo, nomi illustri della politica italiana. Non si può non citare, ad esempio, il record-man del vitalizio, Publio Fiori: ex democristiano, poi finiano, infine nuovamente democristiano, ha occupato gli scranni di Montecitorio per sette volte. La sua pensione da ex onorevole, conseguenza anche del fatto che Fiori è stato vittima di un agguato terroristico, raggiunge quota 10.131 euro netti al mese. Ma, ovviamente, la compagnia è vasta...