Appunti sparsi dopo la sbornia di risultati e percentuali. Un dato mi è chiaro più di tutti, ed è questo: quando la politica perde il contatto con la realtà, quella vera e non quella che i leader vogliono adattare alla loro propaganda, perde clamorosamente. Prendiamo il terremoto del 24 agosto. Tutto bello, tutto pronto, via le tende, arrivano le casette. Poi arrivano le scosse del 30 ottobre e ci si accorge che aver portato via le tende per motivi esclusivamente propagandistici è stata una scelta sciagurata. E allora si fa la scelta dei container. Male e in fretta. Nuova gara d’appalto e moduli-dormitorio che non piacciono a nessuno. Arriveranno a Natale? Non si sa.
Nel frattempo i terremotati di Amatrice, Norcia, Visso e degli altri comuni colpiti sono stati usati come figurine di una propaganda becera e irrispettosa dei loro bisogni. Tra le tendopoli, i campi autorganizzati, la fila alle mense collettive per un piatto di pasta, i paesi ridotti in macerie non c’è stato tempo per i comizi, la gente si è guardata intorno, ha confrontato la realtà con le parole della propaganda e ha scelto. Amatrice, No al 65,96%. Castel Sant’Angelo, No al 64. Muccia, 57. Visso, 61. Il segnale lanciato dal popolo dei terremotati è chiaro. Ora si torni alla serietà degli interventi. Senza l’offensiva propaganda degli annunci buoni per le trasmissioni tv...
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/05/referendum-da-taranto-ad-amatrice-il-no-sbanca-nelle-zone-dimenticate-dalla-propaganda/3238813/
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