sabato 1 ottobre 2016

Maurizop Blondet - IL PM AGLI STATALI: “QUI CI SONO I MILIARDI PER I VOSTRI AUMENTI”

greco  
Almeno così  la racconta Repubblica.  Il procuratore capo di Milano , il potentissimo Francesco Greco, apostrofa la nutrita platea della  CGIL-Funzione Pubblica, ossia gli statali . “Avete il contratto bloccato da sette anni perché mancano le risorse?”, tuona: “Mi risulta che i contanti chiusi in cassette di sicurezza  in Italia  e all’estero sono circa 150 miliardi. Sempre denaro di provenienza illecita”.
Così il Diritto italico, eternamente  all’avanguardia del progresso, fa’ un altro passo avanti, decisivo. Tutto ciò che gli italiani tengono nelle cassette di sicurezza  è “di provenienza illecita”.  Sempre. Anche gli orecchini di smeraldi ereditati dalla bisnonna, il diamantino di un anello di fidanzamento andato a male,  i quattro marenghi antichi regali di sorpassate Prime Comunioni? Il montarozzo di sterline oro accumulato in una vita?.
Il procuratore capo di Milano
Tutto di provenienza illecita. Sempre.  Per principio.   Altrimenti perché l’avreste messo in cassetta di sicurezza?.....
Vuol  dire che avete qualcosa da nascondere. Ai magistrati. Al Fisco. Agli statali che, mentre nel Paese intero i salari calano o spariscono perché l’Italia ha perso il 25%  della sue industrie, “vonno l’aumento” perché loro “hanno vinto o’ concuorzo” (scusate il romanesco-napolitano, è la lingua tecnica della Casta parassita e inadempiente).  Quindi, il diritto viene storto  come preconizza il Procuratore (lui è il primo che vole l’aumento):  tutto ciò che è in cassette di sicurezza è “di provenienza illecita”. Per  principio, è un introito criminale. Provi a dimostrare il cassettista che è un provento onesto!
Chi è digiuno di diritto dirà che questo è “rovesciare l’onere della prova”: è la magistratura che negli altri paesi deve  provare la provenienza illecita di un bene. Ma no, è molto di più. Il rovesciamento dell’onere della prova – dimostri il contribuente che il denaro che ha è frutto di oneste transazioni – è già da tempo espunto dal “diritto” tributario, come sa chi ha provato sulla propria pelle le persecuzioni di Equitalia. E’ da tempo la grande scoperta con cui gli statali si risparmiano la fatica: siano i privati a completare “gli adempimenti”, ossia a produrre tutti i documenti comprovanti questo e quello, “adempimenti” che gli statali stessi dovrebbero adempiere, e potrebbero adempiere facilmente  consultando i loro computer collegati in rete
(Computers? Collegati? Ma come si permette e lei, criminale evasore! Porti i documenti: Ah, li ha? Vediamo: questo non va bene. Questo è scaduto: devono essere freschi, gli adempimenti! Come le zucchine!. E manca il modulo xyz. Torni negli uffici competenti e  li richieda!  Intanto le appioppo gli interessi di mora!”).
Scusate la lunga parentesi. Ho richiesto il  nuovo passaporto: “Non avvisiamo  quando  pronto, ripassi lei dopo il 24 “. Un mese dopo. “A vedere se c’è”.  E’ la terza volta che passo  e ripasso (ufficio stranieri, folla di extracomunitari)  non c’è, “è in ritardo, ma  non  posso vedere quando arriva perché il sistema si è bloccato”.
Torniamo al discorso del pm milanese agli statali: supera di molto il semplice “rovesciamento dell’onere della prova”.  Questo, viene rovesciato  dal Fisco  caso per caso, e il contribuente può, in qualche modo difendersi legalmente portando prove dell’infondatezza dell’imposizione. Come dimostra il fatto che l’Agenzia delle Entrate si vede dare torto in giudizio nel 40% dei casi. Spesso  dimostrando – certo, con gravi spese –  che l’atto impositivo è puro arbitrio, spesso dimostrando che è stato fatto  formalmente male da statali incompetenti (il parassita è di solito  incompetente):

http://www.linkiesta.it/it/article/2012/03/20/contenziosi-contro-lo-stato-la-meta-delle-volte-vinci-tu/3550/

Con l’innovazione giuridica lanciata dal PM Greco, si supera il problema.  L’incompetente  pubblico non deve scervellarsi a trovare modo ingegnosi e inattaccabili per  fottere il contribuente e pagarsi gli stipendi. Basterà che ingiunga: “Ha una cassetta di sicurezza? La apra subito!  Fuori i contanti! Sequestrati! Frutto di attività criminali!”. Anche  gli orecchini della bisnonna? Anche. Non ha sentito il magistrato?  Nelle cassette c’è “sempre” roba di provenienza illecita. Per il fatto stesso di essere in cassetta. E’ evasione fiscale.

Niente riforme: Renzi ha paura

In un paese  meno avanzato nel diritto progressista si parlerebbe di “svaligiamento”. E la motivazione, il celebre pm non poteva darla più chiara: si tratta si trovare i soldi per gli statali che vonno l’aumento. “Avete il contratto bloccato  da sette anni? Ma lì ci son nascosti 150 miliardi!  In contanti!”.
Lotta all’evasione! E devono esser trovati nelle cassette proprio 150 miliardi, almeno. Ci si avvicina, come vedete, alla cifra fantasmatica dei 200  miliardi di evasione fiscale che la Cosca Parassita favoleggia essere nascosti e sottratti dai contribuenti, evasori  incalliti qual è l’intero popolo italiano.   Come è stata stabilita quella cifra? Come è nata  nelle  menti raffinatissime, anzi nella mente del Fancazzista Collettivo?  200 miliardi annui, ormai è noto, sono il costo della loro corruzione, inadempienze, malversazioni,  inefficienze, ostacoli che pongono all’economia;  sono quelli che si dovrebbero tagliare nella famose “riforme della pubblica amministrazione”.  Allora il Fancazzista Collettivo dice:  la famigerata Evasione Fiscale vale sicuramente 200 miliardi;recuperiamoli , e noi non avremo bisogno di diventare efficienti,  imparare  il mestiere, servire il pubblico invece di farcene servire,  snellire il personale fancazzista,  rubare meno. E  avremo anche i soldi per l’aumento.   Senza nessuna cavolo di”riforma”.
Lo sanno anche loro che mentono.  E la prova è proprio nella proposta di svaligiare le cassette di sicurezza  (pardon, di “recuperare evasione”); lo dicono   loro stessi, “lì ci sono i contanti!”.  Vogliono i contanti, ecco il punto.  Ben consapevoli che  una volta svaligiati i contanti dalle cassette, non c’è più altro.  Non ci sono più ricchezze economicamente produttive da tosare fiscalmente, non ci sono più redditi privati  da decurtare mese per mese.  Per intanto, i magistrati-legislatori faranno passare la legge che vieta i contanti, onde questi criminali  aprano le cassette dove tengono tanti contanti; ma nel frattempo, basterà  una leggina che obblighi a dichiarare quel che si tiene nelle cassette. Dichiarato per principio frutto di “illecito”, il gioco è fatto. Si raschia il fondo del barile, si depreda un popolo senza lavoro produttivo (dove la popolazione giovanile è inoccupata al40%) , ma il Fancazzista ha il suo aumento.
davigo
Il capo del Sindacato
Pensate  che qualcuno si opporrà? Ma il parlamento ha il terrore dei magistrati, esegue tutti gli ordini, fa’ le leggi come chiedono loro. Ne abbiamo avuto la prova pochi giorni fa: Matteo Renzi  ha di fatto liquidato   la  sua  “riforma del processo penale”,  rinunciando a metterla in discussione al Senato. E ne ha spiegato il motivo molto chiaramente:
“«Noi abbiamo fatto delle regole che secondo me sono buone, ma io ci penso su due volte a mettere la fiducia su una cosa che Davigo definisce provvedimenti dannosi o inutili, su atti della giustizia che vogliono aiutare i magistrati, con i magistrati che dicono che sono dannosi».  Non   si trova una maggioranza in Parlamento che metta in riga la Magistratura, ha detto dal canto suo il (presunto) ministro della Giustizia, Orlando:  «Abbiamo numeri risicati su una materia incandescente ed escludo che ci sarà la convergenza di altri gruppi parlamentari”.
Ma certo, cosa vuoi convergere: quelli ti  mandano un avviso di garanzia, ti mettono il telefono sotto intercettazione, aprono un dossier, ti mettono in galera preventiva – e poi magari  in appello ti assolvono per non aver commesso il fatto (Bertolaso è stato prosciolto dall’accusa di omicidio per il terremoto dell’Aquila), ma intanto sei rovinato. Politicamente ed anche economicamente.  Vedete come la magistratura tiene sotto scacco il sindaco di Roma, sgraditissimo 5 Stelle: una inchiesta dopo l’altra sulla Muraro. Persino il Fatto Quotidiano, che è sì l’organo ufficioso delle procure a cui le procure spifferano i loro siluri, ma è anche un po’ l’organo dei grillini,  ha parlato di quella  starna inchiesta “che va’ e che viene”. Insomma che viene fatta pendere come  spada di Damocle.
Di fatto, tutti hanno paura dei giudici. Renzi l’ha detto con franchezza:   ha paura di Davigo. Piercamillo Davigo, presidente della Associazione Nazionale Magistrati, il sindacato  (ma non chiamatelo così,loro  non vogliono) della casta giudiziaria. E se volete capire chi comanda davvero in un paese, chi fa’ davvero paura, guardate chi i comici non prendono mai in gio. Chi i vignettisti satirici non ritraggono  in caricatura. Chi tutti  ossequiano  e ascoltano con rispetto. Guardate se Crozza ha mai impersonato Davigo. Perché Davigo è uno  che dice: “Il problema in Italia non è la repressione; è che non ce n’ è abbastanza”.  Insomma fa’ paura.
Non sto a spiegare come mai la riforma del diritto penale  di Renzi è stata condannata da Davigo, a nome del sindacato (ma non chiamatelo così).  Non importa, ormai.  E’ bastato che Davigo, tre giorni prima, approfittando  della presentazione di un libro con il collega Colombo (due Mani Pulite) dicesse, riportato ossequiosamente dal Corriere: al momento non ci è ancora chiaro i modi nuovi  con cui rubano i partiti, “perché non abbiamo ancora fatto processi relativi alle elezioni primarie. Quando li faremo, scopriremo come funzionano”.
Faremo processi alle primarie”, apriremo un dossier. Capite la tremarella di Renzi? Le primarie! Lui è stato eletto  dalle primarie (mica dal popolo), e il Davigo dice:  ci vogliamo guardar dentro. Insomma  li tengono per le palle.  Il potere giudiziario  comanda al legislativo e a quello esecutivo (e poi venitemi a parlare di separazione).   E loro, i politici, non hanno abbastanza legittimità democratica per correre il rischio e cessare di obbedire alla magistratura. La magistratura che ora incita gli statali ad aprirci le cassette, per trovarci contanti con cui pagarsi l’aumento.  In altri paesi, si chiama “svaligiare le banche”, da Noi, Lotta all’evasione.  E’ la ‘democrazia’ che in altri paesi chiamerebbero, chissà, il Terrore.  Del Parassita Collettivo  che spadroneggia.

(Repubblica 1 ottobre, “Nei caveau  150 milioni di euro”, è caccia al tesoro dell’evasione, Emilio Randacio)
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