venerdì 14 ottobre 2016

Maurizio Blondet - “Col sotterfugio tu farai la guerra”, ora è il metodo della Superpotenza. Anche con la Chiesa.

"Col sotterfugio tu farai la guerra", ora è il metodo della Superpotenza.  Anche con la Chiesa. 
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“Per mezzo dell’inganno tu dovrai fare  la guerra”, ordina YHVH agli ebrei da qualche parte della Torah.  Il Mossad ne ha fatto il suo motto.  Il fatto gli Stati Uniti pratichino l’ultima offensiva imperiale  “by way of deception”, di nascosto, attraverso il sotterfugio e la menzogna, la violazione dei patti sottoscritti con altri stati, la fornitura di armi  ai jihadisti che dicono di combattere, e  commettano atrocità  gravissime, è  l’indice più chiaro delle “menti” da cui il loro potere è dominato: menti che non  possono concepire il potere imperiale   come “chiamata di genti diverse a fare qualcosa di grande assieme”,  ma solo come  dominio basato “terrore”:  “susciterò il terrore di te nelle nazioni”,   ha promesso YHVH. Nessun obbligo di lealtà e di verità verso il resto del genere umano.
Gli ultimi inganni:
Il 12 ottobre navi americane hanno sparato missili contro una postazione radar in Yemen:    sono per la prima volta intervenuti direttamente a fianco della monarchia saudita contro i ribelli Houthi, partecipando ai massacri sauditi e alle loro atrocità. Prima lo facevano di nascosto, ovviamente.  La scusa per   questo atto diretto di ostilità  contro il popolo più povero del mondo, è che i ribelli Houti avrebbero lanciato  missili contro una nave americana, USS Mason: frusta e meschina replica dell’”Incidente del Tonchino”, la menzogna che l’America scelse per giustificare il suo intervento diretto in Vietnam.
Nelle prossime ore sentirete raccontare che gli Stati Uniti  e l’alleanza anti-terroristica  hanno “liberato Mossul dall’IS”.  La realtà è  che “L’Arabia Saudita ha concluso un accordo perché l’ISIS lascino Mossul, in segreto e sicurezza, per la Siria”. Notizia data dal giornalista (britannico nonostante il nome) Nizar Nayouf:
Nizar Nayouf @nizarnayouf......

Breaking news:Sources in #London say:“#US& #Saudi_Arabia concluded an agreement to let #ISIS leave #Mosul secretly& safely to #Syria”!
9:28 AM – 12 Oct 2016
Anche  questa è una frusta replica: del trucco con cui, a fine agosto, un contingente turco di 1500 uomini “liberò Jarablus” in Siria dall’IS – in realtà gli emissari di Erdogan hanno stretto  un accordo coi terroristi, che se ne sono andati pacificamente in segreto e senza colpo ferire,  in modo che la Turchia si è impadronita di Jarablus –  stroncando con ciò l’avanzata curda, e (per il momento) le speranze curde di avere uno stato.  Oggi,  la finta “liberazione di Mossul” è ritardata da Erdogan, che non vuole che questo si traduca in un aiuto ai curdi.  Probabilmente vuol mettere su Mossul il cappello turco, strappando un pezzo di territorio all’Irak. Come fa’ pensare questa sua frase, riportata da un altro giornalista britannico (ebreo), Eliah Magnier:
“Erdogan: la Turchia parteciperà a Mossul  come ha partecipato a Jarablus.  L’esercito turco non prende ordini dal primo ministro dell’Irak, che dovrebbe conoscere i suoi limiti”.
Elijah J. Magnier @EjmAlrai
Erdogan: #Turkey will participate in #Mosul just like it did in #Jarablus.Army doesn’t take orders from #Iraq PM who should know his limits.
4:06 AM – 11 Oct 2016
Dunque Erdogan collaborerà  –  una volta che abbia ricevuto dei compensi – “come ha fatto a Jarablus”, ossia senza sparare sull’IS ma  convincendolo a lasciare la città  senza colpo ferire.
Gli americani hanno fretta, per un motivo preciso:  devono spostare i guerriglieri dello Stato Islamico che occupano Mossul (7-10 mila uomini, quasi sicuramente sotto diretto comando di “istruttori” americani)  per farli affluire in Siria, probabilmente  concentrandoli  con i superstiti suoi terroristi che starebbero trattando   l’uscita da Aleppo. Vuole mandarli dove, in Siria? A Der Ezzor,  laddove dove l’aviazione del Pentagono ha proditoriamente bombardato la guarnigione dell’armata siriana nazionale, uccidendo almeno   62 soldati, e violando la tregua che Kerry aveva firmato con Lavrov.  Ora si capisce meglio uno degli scopi del bombardamento: preparare il terreno per la concentrazione dei suoi terroristi (IS, Al Nusrah, Al Qaeda, chiamateli come  volete). Der Ezzor è la sola città di qualche importanza fra Raqqa e Mossul, nel territorio del preteso Califfato; lì quel che resta dell’IS può sopravvivere in futuro ( ci sono anche pozzi di petrolio, che fortuna)  mantenendo   la finzione che sia la opposizione ad Assad.

La guerra furtiva, raccomandano a Obama

Il  capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, qualche giorno fa ha  mostrato di capire l’intento furtivo degli Usa  – esfiltrare i terroristi da Mossul per concentrarli a Der Ezzor: “Gli americani intendono ripetere la trama di Falluja, quando aprirono una via di fuga all’IS per fuggire verso la Siria orientale prima che gli aerei iracheni potessero  colpire il convoglio terrorista.  E’ possibile che lo stesso scenario ingannevole sia applicato a Mossul”.
Sempre la  stessa aggettivazione: ingannevole, furtivo, doppio. Tutti gli avversari degli Usa  lo hanno capito.  “Per mezzo di inganno  devi far la guerra”. +
In una riunione segreta che si terrà venerdì  – mentre scrivo – alla Casa Bianca,  gli adepti alla “reception” faranno l’estrema pressione sul presidente Obama, agli sgoccioli del suo mandato, perché impegni direttamente le forze armate  Usa in Siria a fianco dei ribelli.
“Si sa che la Cia e parti dello Stato Maggiore  propongono operazioni segrete”.  Un articolo del Washington Post   ha riferito di una fonte anonima, interna all’amministrazione, ha rivelato che ci si prepara a “attacchi”  a basi militari siriane, depositi,  e piste d’atterraggio, fatti “di nascosto” (covertly) e “senza riconoscere pubblicamente” che a farli sono stati gli americani. Si  cita fra i più pronti a condurre questo tipo di guerra (kinetic, la chiamano)  il “vice-presidente del degli Stati Maggiori riuniti, generale Paul Selva”)
https://www.washingtonpost.com/news/josh-rogin/wp/2016/10/04/obama-administration-considering-strikes-on-assad-again/?utm_term=.ea7648ce60c3

La cosca Clinton lancia  la “primavera cattolica”

podesta
John Podesta dal Papa – e la sua mail sulla “primavera cattolica” da lanciare
John Podesta, capo della campagna  di Hillary Clinton, in una mail spifferata da Wikileaks lo dice: stiamo organizzandoci  “per aprire una primavera cattolica”,  sul modello delle “primavere arabe” che tanto successo hanno avuto  nel destabilizzare gli stati musulmani. Podesta, formalmente, è un cattolico. Nelle mail (che risalgono al 2011) dice: “ci vuole  una primavera cattolica, in cui i cattolici stessi esigano la fine di una dittatura medievale e  l’inizio di un po’ di democrazia e di rispetto per l’uguaglianza dei generi (gender equality) nella Chiesa cattolica. Sulla contraccezione (-…) i vescovi continueranno  a contrastarla”.   Ma quella è la politica della nuova Amministrazione, dice, perciò occorre battere i vescovi “conservatori”.
E continua Podesta:
“Abbiamo creato Catholics in Alliance for the Common Good (CACG, Cattolici alleati per il bene comune) per organizzare un momento come quello [delle primavere arabe]. Come tante ‘primavere’ penso dovrà essere dal  basso verso l’alto”.
Il CACG esiste, è stato fondato  nel 2005 da due uomini di Podesta: Tom Periello e Fred Rotondaro (notate i nomi italiani) che ne è presidente. I due sono “senior fellows”,  membri  autorevoli, di una  ‘fondazione culturale’ chiamata  Centre for the American Progress, fondata da Podesta.
Per cosa si battono questi “cattolici adulti” made in USA? Facile intuirlo.  Rotondaro ha scritto nero su bianco: “Il sesso omosessuale è un dono di Dio”.  Ha scritto che “ogni cattolico praticante sotto gli  80 anni di età” è in disaccordo con i divieti della Chiesa  sulla contraccezione. Inoltre, è per il sacerdozio femminile: “Non vedo alcuna obiezione razionale a che una donna diventi prete”.
http://www.huffingtonpost.com/fred-rotondaro/the-world-needs-a-new-vat_b_586010.html
Il gruppo è in intima connessione con un altro, nominatosi Catholics United, fondato da attivisti del partito democratico, che attacca i sacerdoti e vescovi che non danno la Comunione a politici favorevoli all’aborto: “Vergognoso metodo di usare il sacramento cattolico come arma politica”.
Anche queste sono fruste repliche.  Del modernismo, eresia cattolica, la quale è indistinguibile dalla Massoneria perché usa gli stessi metodi (infiltrazione segreta nella gerarchia) e  ha gli stessi  fini: la ‘depurazione’ della religione cattolica dlele sue “specificità”, ossia dell’elemento sovrannaturale – il sacerdozio, i sacramenti, la Presenza Reale – per farne una moderna impresa di filantropia,   pronta a confluire   nel Protestantesimo onde dar  luogo alla “religione generale cristiana”  adatta alla Globalizzazione, che non deve disturbare.
Le mail di Podesta sono datate 2011. Nel 2013 il Conclave elegge l’argentino Bergoglio.  Subito salutato dalla massoneria italiana: “Nella Chiesa nulla sarà più come prima”. Il primo Papa ricevuto al Congresso degli Stati Uniti  (dove tradizionalmente ci si squalifica se  ci si mostra ‘papisti’) ricevendone una standing ovation.
pena-nieto-bergoglio
E’ anche il primo Papa che, in visita in Messico, è andato ad omaggiare  il presidente Enrique Pena Nieto –  non solo noto massone, ma  elemento dal partito “rivoluzionario istituzionale”,. Diretto figlio di quello giacobino che scatenò negli anni ’20  la persecuzione sanguinosissima dei cattolici, che li portò alla lotta armata contro il presidente Calles, massone e marxista
El Papa è entrato in quel palazzo da cui furono ordinate le fucilazioni e le impiccagioni di preti e fedeli, senza dire nulla.  E’ entrato nei giorni stessi in cui Pena Nieto proclama di voler inserire “i matrimoni omosessuali nella Costituzione” (sic): ed ha forse obiettato, Francesco? Ha elevato una minima critica? Nient’affatto. La critica, violentissima, l’ha riservata ai vescovi locali,  accusandoli di carrierismi, consorterie, materialismo  –   e proprio a  quelli che stavano contrastando la “nozze gay in Costituzione”  del presidente massonico.
Mai  «avventurarsi in fondamentalismi per recuperare certezze provvisorie». Soprattutto, «vi prego di non cadere nella paralisi di dare vecchie risposte alle nuove domande: guai a voi se dormite gli allori!».
http://www.corriere.it/esteri/16_febbraio_13/papa-incontra-presidente-nieto-7b80eff8-d270-11e5-be28-b2318c4bf6d8.shtml
Anche le nomine dei 13 cardinali fatti recentemente  è a senso unico: non solo modernisti, ma si sono distinti per avere, nei rispettivi paesi, rifiutato il contrasto con le autorità civili  su aborto, gender, nozze gay, valori  non negoziabili in genere.
Ora vediamo che  questa “primavera” papalina era anch’essa preparata nascostamente da  John Podesta, e dai poteri forti americani oggi riuniti attorno alla Clinton e  letteralmente terrorizzati dalla possibilità che alla Casa Bianca vada Trump.   Oggi, Trump ha   agitato il tema a modo suo:  la Clinton deve sbatter fuori i membri della sua campagna che “scherniscono i cattolici”.
Il cattolicesimo americano  è messo a rumore da queste rivelazioni   su Podesta.   Noi, nel nostro piccolo, possiamo dire che si tratta  –  ancora una volta – di una frusta replica della cospirazione modernista. E nemmeno i suoi padrini e burattinai internazionali sono una novità. Più volte abbiamo pubblicato queste frasi di Julian Huxley:

huxley
Le dottrine “intransigenti e particolari da cui il Cattolicesimo deve essere “purgato” sono la Presenza Reale, la Confessione,  l’Ordine – il soprannaturale aiuto all’uomo, e la preoccupazione per la salvezza delle anime dalla eterna dannazione. Tutte superstizioni da cui liberarla, perché divenga una orizzontale organizzazione umanitaria e di beneficenza.  A noi pare che Bergoglio stia completando il programma, e con molta fretta e brutalità. Non so voi.-----

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