PS: Il governo non risponde a cantone? E perche' mai dovrebbe?
Il governo risponde a chi lo ha messo li' : i boss della finanza , le case farmaceutiche e i petroliferi che usano il governo perche' legiferi in modo da perpetuare i loro profitti!!1
il capitalismo da operetta, dove non esiste alcun mercato ma solo il sottobanco per garantirsi un lauto futuro. E cosi' facendo il governo si garantisce il proprio lauto futuro!!!
In un modello di societa' basato sulla corruzione, che parte da un parlamento di nominati totalmente incostituzionale, per finire col cialtrone che timbra per il collega cosi' come il parlamentare che fa' il pianista....!
umberto marabese
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Mentre si moltiplicano le inchieste sugli appalti e le competenze affidate all'Autorità, cade nel vuoto l'ennesimo appello di Cantone sui fondi già nelle casse dell'Autorità, ma ancora congelati dal decreto Madia del 2014. Il deputato Palese: "Basterebbe una norma di poche righe, sorprendente che non sia stata inserita in provvedimenti dove è entrato di tutto". Ora si spera nel decreto fiscale o nella legge di bilancio: "Se l'esecutivo non presenta un emendamento lo farò io".
Ma dato che la norma non prevede un prima e un dopo, la tagliola sulle spese resta a tempo indeterminato, un po’ come accade ai Comuni “virtuosi” con il patto di stabilità. Per rendere disponibile il tesoretto basterebbe un provvedimento legislativo di poche righe. Che però non arriva, nonostante Cantone lo chieda pubblicamente dall’inizio dell’anno. Così il magistrato chiamato dal presidente del consiglio alla guida dell’Autorità ha allentato l’abituale diplomazia: “Siamo disposti a svolgere ogni tipo di attività, ma siamo quasi alla canna del gas… Tra non molto saremo costretti a dire che non siamo più in grado di svolgere il nostro ruolo”, ha affermato il 26 ottobre a margine della firma del protocollo sul terremoto del 24 agosto. Non si tratta di bussare a denari pubblici, ha precisato, ma semplicemente “di potere utilizzare i fondi che abbiamo”. E si è detto “sicuro che, se non sarà nel decreto fiscale, nella legge di stabilità questa questione sarà risolta”.
Anac ha un bilancio annuale di 88 milioni di euro (dati 2015), con spese correnti per 45 milioni ed entrate che arrivano per la maggior parte (oltre 49 milioni) dai contributi obbligatori delle imprese che partecipano alle gare d’appalto e degli altri soggetti sottoposti alla vigilanza. Gli 82 milioni in più, anche se riferiti a più anni, farebbero la differenza. Per esempio per pagare le trasferte degli ispettori che girano tutta Italia, da Expo al Mose, fino -verosimilmente – ai cantieri coinvolti nell’ultima inchiesta sulle Grandi opere. Senza contare che entro fine anno l’organico di 302 dipendenti si ridurrà di una ventina di unità, compresi dirigenti di grande esperienza, per fisiologici pensionamenti. Peccato che l’organico che permetterebbe il funzionamento a pieno regime dell’ente sia fissato in 350 persone. Inoltre, si legge nel piano di riordino firmato da Cantone il 28 gennaio per onorare gli obblighi della legge Madia, l’Anac ha già messo a bilancio, fra l’altro, “sia la riduzione di almeno il 20% della spesa per il funzionamento, sia la riduzione del 20% del trattamento accessorio del personale, anche dirigente”, come richiesto dalla normativa.
prezzo di una ridotta funzionalità dell’Autorità”. Tornato sull’argomento il 25 febbraio, ribadiva: “Noi i fondi li abbiamo, non abbiamo la possibilità di spenderli per una serie di norme all’italiana”. E chiariva: “Noi siamo autofinanziati dal mercato, non graviamo sul bilancio pubblico, se non in piccolissima parte. Abbiamo la possibilità di spendere i soldi che abbiamo e abbiamo la necessità in questo momento storico di dover rinforzare alcuni uffici. Chiediamo la possibilità di poter spendere i soldi”. Sono passati esattamente nove mesi da quando l’Autorità ha informato il governo delle sue impellenti necessità. Ma il parto è più complicato del previsto-----------------------.
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