Sentiamo blaterare della necessità di un attacco massiccio all'ISIS. Nulla di più idiota: l'attacco massiccio all'ISIS c'è già, e lo stanno conducendo i russi .
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Bombardieri strategici TU 95 e TU 22 . © Ruslan Krivobok / RIA Novosti
di Giuseppe Masala.
Sentiamo blaterare della necessità di un attacco massiccio all'ISIS. Nulla di più idiota: l'attacco massiccio all'ISIS c'è già, e lo stanno conducendo i russi.
Per capirci: se considerassimo anche soltanto le ultime 24 ore, Mosca ha scatenato un qualcosa che finora si era visto solo nei film fantascientifici più visionari sulla Terza Guerra Mondiale.
In un solo giorno si sono levati in volo oltre 20 bombardieri strategici tra Tu-22M Backfire, Tu-160 Blackjack e Tu-95 Bear a pieno carico, pieni di missili da crociera aria-terra. Nel complesso parliamo di oltre un centinaio di missili. Forse perfino duecento.
Non è mica finita qui. Ricordate la flottiglia russa del Caspio, che aveva lasciato sgomenti tutti gli avversari con una sorpresa strategica che non avevano preventivato? Questa volta si è mossa la squadra della Flotta del Mar Nero, che ha lanciato un'ulteriore scarica di missili da crociera da paura: l'incrociatore pesante Moskva, il cacciatorpediniere Kashin, le fregate Ladnyy e Pytlivyy e il sommergibile classe Varsavyanka "Rostov na Donu" per un altra salva di decine se non di oltre un centinaio di missili da crociera. Da lì potrebbero colpire perfino in Italia, per dire. Naturalmente hanno colpito i jihadisti in Siria, quelli che il preoccupatissimo senatore McCain chiama carezzevolmente «i nostri asset».....
A tutto questo bisogna aggiungere quello che hanno scaricato gli aerei tattici: Su-34, Su-24, Su-25 oltre naturalmente agli elicotteri d'attacco.
Semplicemente, solo oggi, sull'ISIS i russi hanno scatenato una pioggia di fuoco voluminoso e preciso che gli americani otterrebbero solo dopo 5 mesi di preparativi.
E allora dov'è il punto? Il punto è: chi diavolo è che rifornisce l'ISIS di armi e di tutto il materiale logisticonecessario, oltre che di nuovi uomini ben addestrati?
Basta guardare la cartina per capire che i rifornimenti possono arrivare o dalla Turchia o dalla Giordania. Altre strade per l'ISIS/Daesh non ci sono.
Basta dire ai signori che governano la Turchia o la Giordania di non far passare nulla e l'ISIS muore in una settimana per mancanza di ossigeno.
Che dite? La Turchia fa parte della NATO? Ecco, forse il punto è che anche l'ISIS/Daesh ne fa parte informalmente.
Poi il gioco è semplice: a seconda di come conviene, oggi un guerrigliero dell'ISIS dice di essere dell'ISIS, se domani invece serve che si chiami "ribelle moderato" si chiamerà precisamente "ribelle moderato" e poi il giorno dopo ancora ISIS. Semplice rebranding, buono per fregare i gonzi. Che non abbondano però fra quelli che stanno attaccando davvero l'ISIS.
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