L'ambasciatore italiano in obitorio per verificare se tra i corpi non identificati c'è anche quello della 28enne. La ragazza era al Bataclan quando è avvenuto l'attacco. Intanto è stata ritrovata la seconda auto degli attentatori.
- Valeria Solesin, la 28enne veneziana che si trovava al Bataclan di Parigi al momento dell'attacco, è morta. La notizia, comunicata dal padre del fidanzato della ragazza, Corrado Ravagnani, è stata ufficializzata dal sindaco di Venzia. Al momento manca la conferma dalla Farnesina. La giovane venerdì sera era con il fidanzato Andrea nella sala concerti Bataclan: i due si sono persi di vista subito dopo l'irruzione dei terroristi.
L'ambasciatore italiano si trova in questo momento all'obitorio per verificare se tra i corpi non identificati c'è anche quello della studentessa italiana. Diversi Paesi sono in difficoltà per il riconoscimento delle vittime, molte delle quali hanno perso i documenti cercando di fuggire agli attacchi.
Su Twitter il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha espresso il suo cordoglio: "A nome mio personale e di tutta la città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin". Il primo cittadino associa al tweet gli hashtag #ValeriaSolesin e #preghiamoassieme.
Già sabato sera il ragazzo della giovane confermava la sua morte. "Andrea ci ha telefonato da Parigi e ci ha detto che Valeria è morta", ha detto una zia del ragazzo. La 28enne, dottoranda in demografia all'istituto di Demografia dell'Università Sorbona, viveva a Parigi da sei anni.
Su Twitter il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha espresso il suo cordoglio: "A nome mio personale e di tutta la città di Venezia esprimo il cordoglio più profondo per la morte di Valeria Solesin". Il primo cittadino associa al tweet gli hashtag #ValeriaSolesin e #preghiamoassieme.
Già sabato sera il ragazzo della giovane confermava la sua morte. "Andrea ci ha telefonato da Parigi e ci ha detto che Valeria è morta", ha detto una zia del ragazzo. La 28enne, dottoranda in demografia all'istituto di Demografia dell'Università Sorbona, viveva a Parigi da sei anni.
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