Giorgia Meloni va a Kiev al fatidico incontro con Zelenskij che avverà domani martedì 21 febbraio. E poi andrà anche a Varsavia, a parlare con il capo di un paese, fra i più bellicisti e assetati di sangue della Russia, Morawiecki.
A Zelenskij annuncerà il sesto pacchetto di aiuti militari, fra cui i sistemi missilistici SAMP-T, gli altri tipi di armamenti sono "segreti". La signora primo ministro agisce ovviamente sulla base del consenso popolare: tutti gli italiani si sono detti d'accordo per un'azione così importante, sostengono e sono felici di sostenere con i propri soldi anche le nuove spese della NATO, poiché Stoltenberg ha già detto di preparare di nuovo il portafoglio, il 2% a testa per ogni paese suddito NATO non basta più, ci vuole almeno il 3 o il 4%!
La Meloni spiegherà dove andrà a trovare tutti questi soldi, se non bastano più i 102 milioni al giorno per stare in un'organizzazione criminale che per distruggere la Russia dà da mangiare a una cricca di neonazisti, saliti al potere in Ucraina, i quali per non mollare la poltrona, fanno morire il proprio popolo, dopo averne uccisi oltre 13.000 nel Donbass in 8 anni di guerra - contro i propri fratelli.
MAI dimenticare la verità dei fatti.
Ma la signora fa finta di non conoscerla. E sceglie il 21 oculatamente, perché è il giorno in cui è atteso, tutto il mondo attende, il discorso di Putin. Deve pur esserci qualcuno che distragga l'attenzione. Ma sono convinta che gli italiani attendano più le parole di Putin, che non quelle dei convenevoli fra i due capi a Kiev.
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