Lentamente, con molta calma, stanno salendo sempre più persone sul carro dell’origine artificiale del Sars Cov2. Gli ultimi in ordine di tempo sono due importanti realtà degli Stati Uniti d’America. Da una parte abbiamo il Wall Street Journal, giornale di riferimento dell’establishment finanziario americano, dall’altro abbiamo il dipartimento statunitense dell’energia.
“Virus uscito dal laboratorio”
Il quotidiano americano ha infatti riportato i dati preliminari dell’indagine svolta dal dipartimento in merito all’origine del Sars Cov2. Un’analisi che diverse agenzie pubbliche statunitensi stanno portando avanti dietro l’input del Presidente Joe Biden e del Congresso. “Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha concluso che la pandemia di Covid molto probabilmente è nata da una fuga di laboratorio, secondo un rapporto di intelligence classificato recentemente fornito alla Casa Bianca e ai membri chiave del Congresso”, così scrive il Wall Street Journal.
Il parere del Dipartimento dell’Energia non è considerato di secondo piano negli Stati Uniti, tutt’altro. L’agenzia ha infatti una notevole esperienza scientifica e sovrintende a una rete di laboratori nazionali statunitensi, alcuni dei quali conducono ricerche biologiche avanzate. Nei prossimi giorni potranno essere resi pubblici i dati che hanno portato il dipartimento a giungere verso questa conclusione.
Quest’ultimo giudizio fa il pari con quanto aveva già affermato un’altra importante agenzia americana l’FBI. Anche in quegli uffici sono piuttosto convinti che il Sars Cov 2 sia uscito dall’Istituto di virologia di Wuhan.
I fact checker sbugiardati
Con il passare del tempo saranno sempre più frequenti le prese di posizione verso questa ipotesi: si sa il tempo è galantuomo e ad emergenza finita diventa anche mediaticamente più facile assumere determinate posizioni. Ricordiamo infatti come all’inizio dello scoppio dell’emergenza sanitaria, l’unica teoria ritenuta accettabile era quella della zoonosi, ossia della trasmissione del virus da un pipistrello, attraverso un animale ospite fino all’uomo.
Le tempistiche estremamente ridotte per questo salto di specie, la mancata identificazione dell’animale ospite insieme alla presenza di un laboratorio di massimo sicurezza proprio nella città di Wuhan avevano però fatto storcere il naso a diversi scienziati di fama internazionale. Tra questi Luc Montagnier che nell’aprile 2020 così si esprimeva: “La storia del mercato del pesce è una bella leggenda ma non è possibile che sia solo un virus trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato”.
Un’ipotesi che era stata oggetto di derisione dei soliti noti fact checker, che avevano portato anche alla censura sui social network di qualsiasi contenuto che potesse fare riferimento all’ipotesi dell’origine artificiale. Ora, tre anni dopo, il Wall Street Journal insieme al Dipartimento dell’energia americana, danno ragione a Montagnier, smentendo i fact checker.
Il ruolo, mai chiarito, della EcoHealth Alliance
Come abbiamo più volte raccontato su Byoblu, l’origine del Sars Cov 2 non coinvolge solo l’istituto di virologia di Wuhan, ma anche una ONG americana, la EcoHealth Alliance. Un’organizzazione che ha ricevuto nel tempo finanziamenti dal dipartimento della salute guidato da Anthony Fauci per effettuare sperimentazioni sul coronavirus che avevano tutta l’aria di essere del tipo “gain of function”.
L’aspetto più preoccupante di questa vicenda è che, nonostante le prove ormai schiaccianti, non si sia ancora posto un freno agli esperimenti di guadagno di funzione sui virus. Solo lo scorso ottobre in un laboratorio della Boston University gli scienziati americani avevano combinato la variante omicron con il ceppo originale di Wuhan, creando così una versione del Sars Cov 2 altamente letale. Forse sarebbe ora di mettere definitivamente al bando qualsiasi tipo di sperimentazione in questo senso.---
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