Ora siamo inguaiati“. Così Francesco Di Maio, uomo di punta del clan dei Casalesi, “salutava” l’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando, uno dei quattro parlamentari Pd che il 12 gennaio visitarono il carcere di Sassari per verificare le condizioni di Alfredo Cospito. A raccontarlo è la relazione di servizio firmata quel giorno dal Gom (il Gruppo operativo mobile) della Polizia penitenziaria e trasmessa al ministero della Giustizia: proprio quel documento riservato il cui contenuto è stato rivelato dal sottosegretario Andrea Delmastro (FdI) al suo compagno di partito Giovanni Donzelli, che a sua volta l’ha usato per attaccare i colleghi dem nell’Aula della Camera, innescando un caso politico lungo giorni. Nell’atto, riportato da Repubblica, si legge che Di Maio “salutava la delegazione e riconosceva l’onorevole Orlando quale ex ministro della Giustizia”. E in quel momento esclamava: “Ora siamo inguaiati”. Una frase che l’operatore del Gom, sulla base del tono e delle circostanze, interpreta così: “Probabilmente intendeva dire che prima, nel periodo in cui Orlando era ministro, si stava meglio, mentre ora si sta peggio”...

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