mercoledì 22 febbraio 2023

L'Anti Diplomatico - "Blinken ho home". Il Segretario di stato Usa accolto così in Grecia (VIDEO)

 


L'Anti Diplomatico - 22 Febbraio 2023 16:31

Una manifestazione contro la visita del Segretario di Stato USA Anthony Blinken in Grecia, organizzata dai membri della Gioventù comunista greca, si è svolta nella giornata di ieri davanti all'ambasciata statunitense ad Atene, come riferisce il corrispondente dell’agenzia TASS.

I manifestanti, con bandiere rosse in mano, hanno marciato per le strade principali della città e si sono fermati davanti all'ambasciata statunitense, dove hanno tenuto un comizio. I membri dell'organizzazione hanno scandito slogan come: "Fermare la partecipazione della Grecia alla guerra imperialista in Ucraina! Rinuncia alla complicità con i pericolosi piani USA-NATO-UE! Chiudere le basi militari straniere in Grecia! Niente terra o acqua per gli statunitensi - assassini di nazioni! Abolire l'embargo assassino USA-NATO-UE contro il popolo siriano!".

La missione diplomatica statunitense è stata circondata da un fitto anello di autobus della polizia, dietro i quali c'erano squadre di poliziotti in tenuta antisommossa con scudi di plastica e maschere antigas. Nessun manifestante poteva avvicinarsi all'ambasciata.

"Dobbiamo ritirarci dalla NATO, chiudere le basi militari USA, non dobbiamo partecipare a nessuna operazione militare. Questa è la nostra vergogna", ha dichiarato alla TASS un manifestante di nome Yorgos. Ha poi aggiunto che non solo i membri del Partito Comunista di Grecia (KKE) e della Gioventù Comunista di Grecia stavano partecipando alla manifestazione. Secondo lui, altre organizzazioni di sinistra, tra cui il Comitato di coordinamento internazionale contro la guerra, l'Iniziativa contro la guerra e Antarsia ("Ribellione") hanno tenuto manifestazioni simili davanti all'ambasciata.

Già a dicembre, i militanti del Partito Comunista di Grecia avevano realizzato una protesta fuori dal porto di Alexandroupolis, sul luogo del deragliamento di un treno militare della NATO. I manifestanti volevano evidenziare i rischi associati alla "trasformazione della città e del porto in una base militare per le forze statunitensi e della NATO".

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