La tensione crescente in un area delicatissima come quella del Mar Nero è stata sancita negli scorsi giorni dall’ufficializzazione di una protesta diplomatica da parte della Russia nei confronti degli Stati Uniti.
Il caso è nato dopo che un velivolo spia americano ha oltrepassato il proprio spazio aereo, obbligando due aerei di linea russi a cambiare drasticamente la propria rotta. L’incidente sfiorato è stato prontamente evitato dall’esercito russo, che ha scortato il velivolo spia fuori dall’area. La notizia è confermata dalle dichiarazione dell’agenzia dell’aviazione russa, riportate da Bloomberg: “Due aerei passeggeri hanno dovuto deviare e cambiare altitudine perché un aereo di sorveglianza della NATO ha attraversato le loro rotte e ha ignorato i segnali delle autorità di sicurezza aerea russe. Un volo era l’Aeroflot da Tel Aviv a Mosca e l’altro era un aereo maltese che volava dalla località del Mar Nero di Sochi, alla Macedonia del Nord”.
La giustificazione da parte degli Stati Uniti si è fondata su delle indiscrezioni non ufficiali, che affermano come Vladimir Putin intenda schierare 175mila truppe per invadere l’Ucraina all’inizio del 2022. La Russia ha ovviamente smentito tutto, ma il Presidente Putin ha accolto con favore l’allarmismo, come prova che le sue azioni avevano attirato l’attenzione della NATO, che ha accusato di non aver preso abbastanza sul serio le “linee rosse” della Russia sull’Ucraina.
L’America e gli alleati comunque alzano le mani: nessuno sta dicendo che la guerra sia certa, non sappiamo se Putin faccia sul serio. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha dichiarato questo mese: “Non posso parlare delle intenzioni della Russia. Non sappiamo quali siano“, mentre dall’altra parte il ministro degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato: “se questa volta è stata evitata una catastrofe sul Mar Nero, ciò non significa che gli Stati Uniti e la NATO potrebbero rischiare la vita delle persone in futuro senza temere nessuna sanzione”.
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