martedì 21 dicembre 2021

BYOBLU24 -- PROFESSORESSA DECEDUTA DOPO VACCINAZIONE: "LA PROCURA CHIEDE L’ARCHIVIAZIONE"!!!

21 Dicembre 2021

A volte non basta neanche la correlazione acclarata per far sì che si indaghi finalmente sugli eventi avversi, o la morte, dopo la somministrazione del vaccino. È il caso della professoressa Augusta Turiaco, di cui vi avevamo dato conto qualche giorno fa. 

La vicenda

Era l’11 marzo quando la professoressa di musica 55enne si è sottoposta alla vaccinazione con AstraZeneca, lo stesso farmaco che un mese dopo è stato sospeso per le donne sotto i 60 anni. Circa due settimane dopo, il 30 marzo, la docente è deceduta. Di lei si sa che era in salute e non aveva patologie pregresse. 

Il 16 dicembre era stata depositata una perizia di quasi 60 pagine che attestava l’esistenza di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso della prof. Turiaco. 

La richiesta di archiviazione

Ora però arriva l’ennesimo macigno sulla ricerca della verità: la Procura della Repubblica di Messina ha presentato infatti una richiesta di archiviazione del procedimento penale poiché ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino con questa motivazione:

il vaccino è stato somministrato a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA) e, dunque, dopo la rigorosa osservanza di tutte le sperimentazioni e protocolli previsti dalla legge prima della produzione e della commercializzazione del farmaco, secondo lo stato di avanzamento della ricerca all’epoca dei fatti”.

Le reazioni

La famiglia ha fatto sapere che non si fermerà e che si rivolgerà al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza. “Appurata la verità, ora non viene fatta giustizia e probabilmente non ci sarà nemmeno un risarcimento alla famiglia di Augusta. Siamo alla follia”. Ha affermato Raphael Raduzzi, deputato di Alternativa che aveva già presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia per chiedere che si facesse luce verità sul caso di Augusta Turiaco e che si ponesse fine al ritardo insostenibile con il quale i periti della Procura messinese stavano operando. 

Anche perché le domande che necessitano di una risposta restano e sono tante. In una nota della famiglia si legge che la Procura “non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto  il vaccino AstraZeneca e non ha indagato sulle autorità che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta”. 

I ritardi 

Non solo. La relazione del medico legale è arrivata con 8 mesi di ritardo, quando avrebbe dovuto essere presentata entro 30 giorni  dalla data in cui era stata disposta dalla Procura, vale a dire il 31 marzo. “I medici legali – prosegue l’esponente di Alternativa – non hanno avuto alcun dubbio e per questo la decisione della Procura di chiedere l’archiviazione, escludendo la responsabilità del produttore del vaccino, appare del tutto immotivata. Oltretutto, il consenso informato di Astrazeneca è stato aggiornato proprio la settimana successiva al decesso. Tutto questo rappresenta un’intollerabile presa in giro non solo per i familiari di Augusta, ma anche per tutti gli italiani che si sono fidati e si fidano delle istituzioni del nostro Paese, dal quale non ricevono né giustizia, né protezione”.

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