PS:Naturalmente la "Sanita del Governo Italiano"...ha cestinato senza prendere in visione questa cura:"Costa troppo poco
( niente...) vuoi mettere quelle made in UsA e Gb?.
umberto marabese
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Il ministero della Salute russo ha approvato in via definitiva la terapia al plasma iperimmune per la cura del covid19 applicata con successo in Italia dal dottor Giuseppe De Donno all’inizio della crisi sanitaria.
La terapia ora farà parte di quelle considerate salvavita in Russia dopo essere stata dichiarata sicura ed immunizzante.
A registrare e produrre il primo farmaco a base di Covid-globulina è l’azienda statale russa Rostec grazie ad un processo di selezione del plasma di persone che hanno già avuto un’infezione da covid-19.
Il farmaco contiene anticorpi contro il virus e aiuta l’organismo a superare la malattia permettendo al sistema immunitario di creare rapidamente i propri anticorpi.
La somministrazione impedisce alla malattia di assumere una forma grave. Secondo lo studio portato avanti da Rostec, infatti, in 7 pazienti su 10 trattati anche con globulina Covid il rischio di sviluppare una forma più grave della malattia è notevolmente diminuito.
Nel 70% dei casi, la terapia ha impedito lo sviluppo di complicanze come tempesta di citochine, insufficienza renale, complicanze tromboemboliche, sviluppo di sindrome da distress respiratorio acuto, danni polmonari estesi o peggioramento dei sintomi clinici.
“Lo sviluppo di questo farmaco espande significativamente le capacità dei medici russi nella lotta contro il Covid-19. Ora il loro arsenale contiene entrambe le possibili forme di immunizzazione contro il coronavirus: quella attiva, il vaccino, e quella passiva, l’immunoglobulina”, ha affermato l’amministratore delegato di Rostec Sergey Chemezov.
Peccato che in Italia chi aveva indicato nella terapia con plasma iperimmune una via per la lotta al Covid-19 sia stato attaccato, deriso e lasciato solo.
Parliamo di Giuseppe De Donno. Sempre in prima linea nell’ospedale di Mantova il dottore aveva provato a far accendere i riflettori su questa terapia già nel 2020.
De Donno si è tolto la vita lo scorso luglio.
Un gesto compiuto forse per il dolore che la sua intuizione non venisse riconosciuta come protocollo utile nella battaglia al covid. Nonostante i numerosi casi di persone guarite con il plasma iperimmune, la cura è sempre stata sminuita, considerata inefficace, dagli stessi colleghi del dottore a cui faceva eco la stampa.
L’attenzione della scienza da subito si è concentrata solo verso certe strade che l’Europa voleva percorrere a qualunque costo.
La battaglia portata avanti dall’ex primario di pneumologia del Poma di Mantova è stata quella di salvare vite durante l’emergenza sanitaria.
Purtroppo De Donno, ad un certo punto, ha deciso di abbandonare quella battaglia. Ma questa notizia dalla Russia dimostra la ragionevolezza delle sue tesi. Nemo propheta in patria.
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