" Ci informano che su LA7, durante il programma Piazza Pulita, è andato in onda un servizio prodotto da FanPage, che definisce Byoblu “il portale di disinformazione più seguito”. Byoblu è una televisione nazionale e una testata giornalistica registrata al tribunale di Milano, con un direttore responsabile e una squadra di giornalisti professionisti e non, che si caratterizza per una linea editoriale indipendente, il cui obiettivo è dare le notizie, nel rispetto di tutte le regole deontologiche professionali, senza voler essere pedagogica né ideologica, ma solo onesta, e che vive principalmente di donazioni spotanee del suo pubblico, avendo rinunciato a percepire i fondi dei grandi capitali e dei portatori di interessi specifici. Definire Byoblu un portale di disinformazione configura il reato di diffamazione aggravata ed è lesivo della reputazione di chi lavora ogni giorno con passione, fatica e diligenza per riportare completezza nel mondo dell’informazione.
Nel prosieguo del servizio di FanPage, si lascia poi ad intendere, in maniera strumentale e maliziosa, che vi siano legami tra Byoblu e le persone oggetto della loro inchiesta, registrate sia in video che durante conversazioni telefoniche. Tali legami sono insussistenti ed evocarli senza chiedere conferma o smentita ai diretti interessati (sarebbe bastata una richiesta scritta) è una condotta scorretta di cui sarà valutato il profilo di legalità.
Ci giungono infine segnalazioni da più parti di insistenti tentativi di mettersi in contatto con chiunque abbia segnalato nelle sue pagine internet di avere collaborato a vario titolo con Byoblu, ad opera di un giornalista di FanPage, di cui conosciamo il nome, il quale con domande mirate tenta in ogni modo di indurre le sue vittime a parlare male di Byoblu.
Byoblu ha ormai quindici anni di vita. Ha totalizzato oltre duecentomilioni di visualizzazioni video su Youtube, ha ripreso centinaia e centinaia di convegni, eventi, manifestazioni e conferenze stampa, ed ha prodotto forse migliaia di servizi realizzati dai collaboratori più disparati, talvolta volontari, offertisi spontaneamente, spesso anche per una volta sola. Tentare di dipingere chiunque abbia avuto a che fare con Byoblu nei suoi quindici anni di vita, a vario titolo, come rappresentativo dell’azienda, è totalmente mistificatorio e scorretto. FanPage tenta di fare contro Byoblu quello che, nel servizio andato in onda su La7 questa sera, lamenta paradossalmente che altri volevano fare contro FanPage stessa. Non è dunque migliore di quelli che critica. Qualunque tentativo di associare il nome di Byoblu a dichiarazioni strappate in maniera strumentale a chi non rappresenta l’azienda sarà oggetto di azioni risarcitorie.
Byoblu ritiene ancora che il giornalismo debba investigare sulla natura del potere e trovarne i punti deboli, non certamente occuparsi dei colleghi dei quali non si condivide la linea editoriale, perché in questo modo, anziché dare spazio ai problemi di cittadini, si aggredisce la libertà di stampa, principio fondamentale del nostro dettato costituzionale, alla base di ogni buon ordine democratico.
Byoblu continuerà a difendere l’articolo 21 della nostra Costituzione, dando voce a chi si pretende debba essere silenziato in nome di una fantomatica salute del dibattito pubblico, preludio a tempi che di salutare avrebbero molto poco, e si augura che chiunque ritenga di voler difendere la libertà e la democrazia faccia altrettanto".
Claudio Messora
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