Non accenna a diminuire la pressione occidentale sulla Russia tramite le provocazioni dell’Ucraina. Arrivano adesso le dichiarazioni dei ministri degli Esteri del G7 (quindi anche Italia) ad alzare la temperatura in uno scenario già molto caldo.
“Un massiccio movimento militare senza preavviso è una minaccia e destabilizza la situazione. Chiediamo alla Russia di fermare le provocazioni e ridurre immediatamente le tensioni”, dichiarano i ministro degli Esteri del G7 e con loro il capo della diplomazia dell’Unione Europea Josep Borrell.
I ministri del G7 e la diplomazia dell’Unione Europea accusano la Russia di effettuare provocazioni. Questo risponde al vero?
Forse la risposta migliore arriva da questa mappa.
G7, Unione Europea e USA si dicono preoccupati per i movimenti delle truppe russe all’interno dei propri confini e si spingono a definire le manovre russe come provocazioni. Il loro accerchiamento militare a Russia e anche Cina invece a cosa corrisponde esattamente? Un’offerta di pace?
E i movimenti aerei degli USA verso Kiev cosa sono? Attività umanitarie?
Due aerei da trasporto militare C-130 J Hercules della US Air Force uno in volo da Riga, in Lettonia, e l'altro dal campo di aviazione dell'esercito di Stoccarda in Germania, sono arrivati a Kiev nelle ultime ventiquattro ore, come indicano i dati dei servizi di monitoraggio dei voli raccolti da osservatori di intelligence open source.
Le missioni e il carico dei voli sono sconosciuti, con il Pentagono che non fornisce alcuna indicazione sul loro scopo.
I voli degli aerei statunitensi segue i rapporti OSINT della scorsa settimana indicanti che almeno tre aerei militari statunitensi erano arrivati in Ucraina tra il 2 e il 6 aprile, incluso Boeing C-17 Globemaster III volato a Lviv, Ucraina occidentale, da una base aerea negli Stati Uniti continentali e due aerei, un C-130 e un C-17, arrivati dalla base aerea tedesca di Ramstein. Anche le loro missioni e carichi sono sconosciuti.
Ma non finisce qui: gli osservatori OSINT hanno riferito domenica e lunedì dell'attività dei droni spia RQ-4 Global Hawk in Crimea e nell'Ucraina orientale.
Lo scorso 2 di aprile il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rivolgendosi al su omologo ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso che Washington avrebbe fornito "un sostegno incrollabile" a Kiev "di fronte alla continua aggressione russa". Parole a cui hanno fatto eco quelle del segretario di Stato Antony Blinken, il quale ha ammonito la Russia che ci sarebbero "conseguenze" se Mosca agisse "in modo aggressivo" contro l'Ucraina.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avvertito gli Stati Uniti e i loro alleati di non alimentare i "sentimenti militaristici" di Kiev, per lanciare Kiev in una nuova offensiva contro i separatisti del Donbass.
E’ ancora Lavrov poi a mettere a nudo la strategia bellicosa di Stati Uniti e vassalli di Washington. “Ci vengono poste domande su cosa fa la Federazione Russa al confine con l'Ucraina. La risposta è molto semplice: viviamo lì, questo è il nostro paese. Ma cosa fanno gli Stati Uniti con le loro navi, i militari che organizzano in continuazione varie attività con la collaborazione della NATO in Ucraina, a migliaia di chilometri dal proprio territorio, questa domanda rimane senza risposta”.
Infine, vale la pena ricordare che la guerra civile nell'Ucraina orientale è iniziata nel maggio 2014, diversi mesi dopo il golpe sponsorizzato dagli Stati Uniti e dall'Europa a Kiev, che ha rovesciò il governo democraticamente eletto di Kiev. I residenti delle regioni prevalentemente di lingua russa di Donetsk e Lugansk dichiararono l'autonomia dal nuovo governo dopo che Kiev prese a minacciare i residenti di lingua russa dell'Ucraina. Kiev rispose inviando truppe nella regione per "ristabilire l'ordine", scatenando una guerra che ha ucciso circa 31.000 persone e ha lasciato oltre 2,3 milioni di sfollati interni o esterni.
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