"Merito nostro se 15 Regioni sono in zona gialla. Riapertura totale a metà maggio se dati sono positivi".
Una delle tante lamentele che il segretario del Pd aveva lanciato dallo studio di Mezz’ora in più riguardava la raccolta firme per abolire il coprifuoco portata avanti dalla Lega. ”È venuta dal basso”; spiega Salvini, “una richiesta assolutamente trasversale: non è politica ma risponde ad una voglia di libertà” da parte dei cittadini. Il leader della Lega non fa marcia indietro, anzi: “Se c’è qualcosa che non convince, come il coprifuoco, che non ha senso, ma è scelta politica, lo diciamo, in 24 ore quasi 60mila persone hanno firmato il nostro appello online. Il coprifuoco non porta vantaggio, non c’è in Europa, non c’è a Madrid. Se la scienza dice bianco e giallo, perché devo restringere la libertà?. Per me dipende dal buon senso, che fai alle 22.01 fai le retate? Il no al coprifuoco viene dal basso”.
“Siamo d’accordo con Draghi”, continua l’ex ministro dell’Interno, “entro metà
maggio ci sarà un aggiornamento in base ai dati scientifici, se continueranno a essere positivi, dal nostro punto di vista la riapertura deve essere totale, con azzeramento del coprifuoco”. Per Salvini c’è urgenza di far ripartire l’economia: “La fine della pandemia è vicina? Lo spero, lo indicano i numeri. Ma spero che qualcuno non dica ’tiriamo giugno, tiriamo luglio, perchè ogni giorno ci sono aziende che chiudono e posti di lavoro che se ne vanno”.
“Grazie alle nostre insistenze 15 regioni su 20 sono in zona gialla”, afferma Salvini. C’era chi voleva tenere tutto in rosso o arancione fino a giugno e noi dai e dai e dai...”. Quel qualcuno potrebbe essere il ministro della Salute Roberto Speranza: sulla mozione di sfiducia nei suoi confronti che mercoledì arriverà in Senato, Salvini vuole prima “leggerla, ra oggi e domani, ma oggi si sceglie in Parlamento sui 200 miliardi. Faccio quello che può andare a buon fine. Penso che in Parlamento i numeri ci siano per un commissione d’inchiesta”.
Un commento del leader leghista arriva anche su cosa manchi nel Recovery plan: “Il Ponte sullo Stretto farebbe parlare dell’Italia in tutto il mondo, assorbirebbe l’acciaio dell’Ilva per quattro anni e darebbe 50 mila posti di lavoro”.
Ma è anche il momento di iniziare a pensare alle prossime sfide elettorali, ad iniziare da Milano: “Questa mattina prenderò un caffè, assolutamente lecito e all’aperto, con Gabriele Albertini. Mi piacerebbe che tornasse a fare il sindaco e che riprendesse a far marciare Milano, città che ultimamente si è un po’ fermata”, conclude Salvini.
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