Pashcuale Tridico, presidente dell’INPS per grazia ricevuta (dai grillini):
“Molti negozi non riaprono per opportunismo, per pigrizia, tanto c’è lo Stato che paga e che copre le spalle”.
“Stiamo sovvenzionando con la Cig anche aziende che potrebbero ripartire, magari al 50%, e grazie agli aiuti di Stato preferiscono non farlo. Per pigrizia, per opportunismo, magari sperando che passi la piena”
Come spero ricorderete, è lo stesso Tridico che qualche giorni prima ha detto:
Tpi, intitolata ‘Stiamo riempiendo di soldi gli italiani, 26 miliardi di euro a 18 milioni di cittadini‘ è il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico....
Con perfetta e sincera convinzione della propria superiorità tecnica e morale, e quindi non toccato dal fatto che i miliardi di cui i cittadini vengono secondo lui riempiti, non sono arrivati per la sua inadempienza, incapacità e incompetenza.
Sono gli italiani, furbi e disonesti, ad essere in debito con lui, l’impeccabile.
In questo, pari solo a Domenico Arcuri, il Commissario Shtraordinario (con la “sci” dolce) per l’emergenza Covid
«Sarebbe bello se ci accorgessimo che siamo stati straordinari: i fatti hanno prevalso sulle chiacchiere, il virtuosismo sull’autolesionismo».
Insomma anche lui – che nemmeno sa sfogliare le Pagine Gialle per cercare le aziende utili – sente che gli italiani sono in debito con lui, e chiede riconoscenza per la sua straordinaria performance.
Ossia:
“I tamponi che Arcuri ha inseguito invano in tutto il mondo mentre in Veneto il professor Crisanti trovava un sistema fai-da-te. Le mascherine: il commissario ha fin dall’inizio deciso che andavano prodotte in Italia e ha stanziato un fondo a disposizione di chi riconvertiva l’azienda. Intanto ha iniziato a scoraggiare l’importazione con controlli infiniti rendendo difficile l’acquisto all’estero, inciampando in figuracce come la consegna di 600mila mascherine cinesi inutilizzabili all’ordine dei medici. O come quando ha fissato il prezzo di vendita a 50 centesimi mettendo fuorigioco le aziende che aveva incentivato a produrre e le farmacie. È finita così: mascherine introvabili, risarcimenti a pioggia alle aziende e sua invettiva contro i «liberisti da divano».
Qualcun altro ha ricordato che le “azioni” di Arcuri sono consistite nelle inutili conferenze stampa, dove ha detto le seguenti frasi:
Ma questa è la percezione che abbiamo noi, piccoli miserabili furbetti, esserini formicolanti ai suoi piedi. La percezione di sé è quella del demiurgo solitario che ha affrontato da eroe, senza tremare, dei terribili rischi:
Si percepisce come una vita spericolata, una vita alla Steve McQuinn. Anzi di più: il Minosse dantesco.
Non sono due casi eccezionali ed isolati di arroganza unita alla stupidità. Sono due tipi antropologici, figure nate e create dagli stipendioni pubblici sicuri enormi, ottenuti per una sola qualità: ammanicamento-cooptazione, e mai davvero guadagnati col sudore del cervello. Gente che alla tradizionale postura dello statale ricco, ostile alla cittadinanza, la postura di chi i soldi dallo Stato li prende contro chi i soldi allo Stato li dà, i cittadini, i contribuenti, le misere formichine nel privato – e che cercano di nasconderli a loro con l’Evasione Fiscale; per cui si deve frugare nelle loro tasche, togliergli i contanti – uniscono questa nuova caratteristica: quella di viversi come eroi di un’epica che vedono solo loro, di percepirsi come Prometei che si sacrificano per le formichine (pigre e che evadono); come Minossi che giudicano e mandano, con il potere di vita e di morte sugli esseri inferiori.
Come è nato questo atteggiamento psichiatricamente rilevante? La faccio breve: dalla vita facile, dal non aver mai fatto un esame di coscienza, ma anzitutto dalla mancanza assoluta di timore verso la Palamara. Sono sicuri che la Palamara mai andrà a controllare quel che hanno fatto durante l’emergenza, né nella gestione ordinaria dell’INPS. Come hanno gestito i miliardi pubblici di cui dispongono senza controllo. Mai spulcerano i conti dei loro fratelli e cognati.
Sanno di non essere sorvegliati. La Palamara inquisisce Salvini; la Palamara mette sotto accusa Fontana e Gallera, la Palamara esercita un controllo asfissiante sugli altri. Su loro,no. Mai. La Palamara è quella che ha ritenuto suicidio questo, nella rossa mangiatoia senese:
e continua ad insabbiare la questione. Volete non sentirvi divini? Hanno la certezza della non-pena – Si sanno coperti dalla Palamara, per lunga abitudine immuni dalla legge, e perciò diventano, ai propri occhi, demiurghi ed eroi, che stroncano diritti politici e libertà personali senza battere ciglio.
La dittatura terapeutica è una realtà internazionale, è stata instaurata dappertutto. Ma in Italia, essa è aggravata da questa antropologia. Siamo entrati nella dittatura dove il dittatore è un coglione presuntuoso fino al delirio, totalmente incapace ed arrogante e sicuro dell’impunità.
Capace di tutto. Il “Socialismo in un solo paese” fu la teoria politica di Stalin. Noi siamo entrati nel “Palamarismo in un solo paese”. Sarà tremendo.
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