sabato 19 gennaio 2019

Perter Gomez - Ecotassa e bugie, i dati col trucco di Fim Cisl (e Corriere) per assolvere Fca

Ecotassa e bugie, i dati col trucco di Fim Cisl (e Corriere) per assolvere Fca

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Direttore de ilfattoquotidiano.it e scrittore


La sera di mercoledì 16 gennaio tre milioni di lettori del Corriere.it vengono informati che l’ecotassa decisa dal governo per favorire l’acquisto di auto meno inquinanti mette a rischio “centomila posti di lavoro”. L’articolo di apertura del sito rilancia un comunicato del segretario della Fim Cisl, Fabrizio Bentivogli, e titola: Ecotassa “favorite solo automobili straniere. Penalizzati 14 modelli Fca”. Segue il sommario: “L’allarme della Fim Cisl: il provvedimento rischia di distruggere l’industria italiana dell’auto e migliaia di posti di lavoro. Favorite 28 vetture estere, penalizzati 14 modelli di Fca tra cui la 500X e la Renegade 2000 diesel. Eccoli tutti”...

Ma, man mano che si legge il pezzo, la preoccupazione per i destini della nostra economia e per i posti di lavoro dei 100mila operaiviene sostituita da quella per la sorte della corretta informazione. I numeri alla base della denuncia di Bentivogli sono completamente sballati. Tra i 14 modelli che secondo il sindacalista verrebbero penalizzati 9 portano il marchio Maserati. Si tratta di auto che hanno prezzi di listino che partono da 72mila o 129mila euro a seconda delle vetture...
Per questo a qualunque persona minimamente dotata d’intelletto appare senza senso ritenere, come evidentemente ritiene Bentivogli, che i pochi acquirenti italiani di una vettura Maserati decideranno di rinunciarvi a causa della tassa una tantum contro l’inquinamento, solo perché dovranno sborsare 2.000 euro in più al momento dell’acquisto. Se ho i soldi e voglio un’auto così, me la compro punto e basta. Anche perché, se scelgo una Porsche o una Jaguar, la tassa la pago lo stesso. Ma che l’ecobonus scatti pure per le macchine straniere concorrenti di Maserati Bentivogli e l’articolo non lo dicono. Il perché è evidente: se l’informazione fosse completa l’allarme verrebbe a cadere....
E anche la minaccia di Fca di rivedere a causa dell’ecobonus il piano di investimenti da 5 miliardi nel nostro Paese verrebbe presa per quello che è: l’ennesima promessa non mantenuta di un gruppo ormai deciso a puntare tutto solo sul mercato statunitense(vi ricordate i 20 miliardi di Fabbrica Italia prima annunciati in pompa magna e poi cancellati nel 2012?).
Così a fine del comunicato stampa della Fim Cisl resta l’amaro in bocca. Tra tanti dati sparati a casaccio vi è un solo fatto vero: Fca, a differenza di molti concorrenti, non produce ancora modelli ibridielettrici. Ma questa, come tutti sanno, non è una notizia. È solo il grande errore di una multinazionale alla quale, in un paese normale, sindacato e libera stampa dovrebbero chiedere conto.----
Versione estesa della rubrica pubblicata su il Fatto Quotidiano di oggi

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