giovedì 10 gennaio 2019

GIACOMO AMADORI – La Verità - Le vittime di Banca Etruria insorgono contro Renzi e la Boschi



Le vittime di Etruria insorgono contro Renzi e la Boschi: «Loro azzerarono i risparmi di 132.000 famiglie, con Carige nessuno ci rimette un euro. La misura è colma: non si possono più ascoltare». L’ira degli sbancati dal Pd: «Vergognatevi». I commenti di Renzi e della Boschi sull’operazione genovese hanno fatto imbufalire i clienti delle quattro banche saltate nel 2015. «Non possono parlare: ci hanno trattato come cavie, lasciando sul lastrico 132.000 famiglie. Questo esecutivo ci avrebbe tutelati».

(di GIACOMO AMADORI – La Verità 10.01.2019)I truffati delle cosiddette «quattro banchette» cancellate dal governo Renzi non sono riusciti a sopportare i pistolotti di queste ore dell’ex premier e di Maria Elena Boschi sull’intervento del governo gialloblù per salvare la scricchiolante Cassa di risparmio di Genova. «Dopo averci insultato, hanno fatto come noi» hanno detto in sintesi i due statisti. Provocato, come Alberto Sordi dal maccarone, il Comitato risparmiatori uniti di Empoli, tutti clienti della vecchia Banca Etruria, martedì notte ha preso l’iniziativa e ha appeso uno striscione davanti alla sede del Pd locale: «Banca Etruria = 130.000 azzerati. Carige = zero azzerati. Vergogna Pd!!!». Tre righe scritte con la bomboletta spray che valgono più di 100 editoriali....
«I risparmiatori uniti di Empoli e tutti gli azzerati del decreto Renzi non vogliono essere dimenticati», chiariscono le sorelle Ilaria e Roberta Gaini, tra le animatrici del comitato e autrici del durissimo comunicato inviato ai giornali. Dove si legge: «Adesso basta, la misura è colma! Non possiamo più ascoltare certi esponenti del Pd ergersi a salvatori delle banche nel periodo del loro mandato e accomunarsi ai nuovi che oggi salvano Carige. Si sono dimenticati che nel frattempo, da quel lontano 22 novembre 2015, una domenica sera firmarono la sentenza per 132.000 famiglie, decidendo di azzerare i loro risparmi con la stessa velocità con cui si spenge un interruttore...
Noi non dimentichiamo e ogni volta che ci sentiamo chiamati impropriamente in causa, come in questo caso, ci teniamo a ricordare che siamo serviti da cavie per un esperimento dettato da così tanta sapienza e capacità da non essere stato più ripetuto. Almeno in questa vicenda, il risparmiatore è stato tutelato al pari del correntista e nessuno si potrà sentire cittadino di serie A o di serie B. Stavolta l’articolo 47 della Costituzione non verrà calpestato».
Se Renzi pensava di poter ciurlare nel manico e di poter prendere per il naso i risparmiatori, risulta chiaro da queste parole che chi ha perso i soldi non si beve le sue fake news.
Moreno Gazzarrini, 60 anni, ex ufficiale di riscossione di Equitalia, membro del comitato empolese, ha memoria lunga: «I crediti deteriorati di Etruria valevano 300 milioni e sono stati ceduti a un’azienda di recupero crediti dopo essere stati svalutati addirittura al 14 per cento e non al 45 per cento di media delle altre banche. Dopo pochi mesi il Mef, guidato dal ministro Pier Carlo Padoan, li fece stimare da una società esterna che li ha valutati al 22-23 per cento, una quotazione che avrebbe permesso di salvare la banca e che invece ha fatto guadagnare l’acquirente, evidentemente un amico degli amici. E dopo Renzi e la Boschi vanno a raccontare le barzellette in televisione».
Anche Milena Zaggia, vicepresidente e portavoce del Movimento risparmiatori traditi, ex azionista della Cassa di risparmio di Ferrara, rimarca la differenza tra vecchio e nuovo governo: «Il Partito democratico non si può permettere di dire che l’attuale esecutivo si stia comportando come il loro, che ha cancellato le nostre banche insieme ai nostri risparmi senza alcun preavviso. L’attuale governo ci ha aperto le sue porte e ha investito 1,5 miliardi nel fondo per i risarcimenti dei risparmiatori truffati, contro i 100 milioni del governo Gentiloni. All’epoca il ministro Pier Carlo Padoan ha parlato di problema esogeno, come se fosse arrivato un asteroide, ma i commissariamenti li ha decisi la Banca d’Italia. Ci hanno dato degli speculatori, ma per fortuna il nuovo governo ha capito che il risparmio deve essere tutelato.
I clienti delle “quattro banchette” non dimenticano e non augurano a nessuno di sopportare le umiliazioni, le paure, le malattie e i suicidi, un paio anche a Ferrara, che hanno segnato per sempre le nostre vite». Katia Furegatti, portavoce del gruppo Azzerati di Carife, avrebbe voluto che le banche cancellate dal Pd fossero trattate come Carige: «I precedenti governanti sono entrati nelle nostre case e nelle nostre vite dalla sera alla mattina come i ladri e adesso hanno il coraggio di parlare. Con l’esecutivo attuale non avremmo perso tutto e nessuno ci avrebbe definito speculatori. L’intervento su Carige dimostra che un’altra strada era percorribile rispetto alla risoluzione. Gli obbligazionisti e anche gli azionisti dell’istituto ligure vedono protetto il loro risparmio e questo ci fa piacere, ma siamo un po’ delusi perché pensiamo che alla luce di questo salvataggio di Stato sarebbe giusto per noi azionisti azzerati ottenere un rimborso più consistente di quello previsto dalla legge di Stabilità». Ci verrebbe da dire: per reclami citofonare a villa Renzi. Furegatti ha un ultimo desiderio: «Chiediamo che si vada avanti con la Commissione parlamentare d’inchiesta per individuare i veri responsabili del collasso del sistema bancario, perché le indagini non sono andate fino in fondo e qui, per il momento, a pagare siamo stati solo noi».
Giovanna Mazzoni, la pensionata di Ferrara che mise in crisi Renzi a un comizio con suo intervento sui truffati per decreto, rincara la scoppola: «L’attuale governo si è attenuto scrupolosamente al regolamento europeo sulle misure preventive rispetto ai dissesti finanziari delle banche. Il Pd lo sopravanzò anticipando il bail in, con l’azzeramento repentino delle obbligazioni subordinate e delle azioni, e valutando in modo indifferenziato e semplicistico quattro istituti che avevano crediti deteriorati diversissimi tra di loro».
Perfido, infine, il post di Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione vittime del Salvabanche: «Il vecchio governo aveva salvato le banche e azzerato i risparmiatori, adesso si pongono “garanzie statali” per salvare i risparmiatori (facilitando così un’acquisizione che altrimenti non ci sarebbe stata). Si nota la differenza?». A sentir Renzi e la Boschi, parrebbe proprio di no.---

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