Opportunamente il benemerito sito Dedefensa evoca il termine di “October Surprise”: ogni volta che c’è in Usa una elezione presidenziale, prima del voto generale – che si tiene a novembre – suole esplodere una October Surprise, un evento (deliberatamente creato) che rovescia il favore dell’opinione pubblica dall’uno all’alto candidato. La più celebre sorpresa d’ottobre fu quella di cui fu vittima nel 1980 il presidente Carter, che sperava di poter annunciare agli americani di aver ottenuto dall’Iran la liberazione e il ritorno del personale dell’ambasciata USA a Teheran, preso ostaggio per mesi dai fanatici khomeinisti; Teheran troncò il negoziato che era in corso e sembrava promettente, in modo inspiegabile, facendo così vincere Ronald Reagan. Solo anni dopo si seppe che i repubblicani di Reagan avevano fatto un accordo sottobanco con gli ayatollah per sabotare la sorpresa, e sconfiggere il democratico Carter: i rapporti fra il regime degli ayatollah con il “Grande Satana” erano molti e occulti, non men che quelli con il Piccolo Satana, Israele, che fu al centro di un lucroso scambio di armi da Teheran ai Contra del Nicaragua, gestiti dalla Cia…ma è una storia complicata. Basti ricordare che le più plateali avversioni spesso nascondono ben altro chi voglia, può vedere la lista delle altre “October Surprises” in un articolo un po’ addomesticato di Wikipedia.
Ora, quale sarà la October Surprise escogitata per sbarrare il passo a Donald Trump? La cosa è da temere proprio perché i più feroci avversari di “Donald” nel partito repubblicano – ultimo McCain – sembrano essersi rassegnati, e aver cessato le ostilità. E non sarà inutile ricordare che esiste un “Partito dei guerrafondai” trasversale ai democratici (Nuland-Kagan, Samantha Power, Hillary, Ashton Carter del Pentagono) come ai repubblicani (McCain eccetera) molto potente e determinato, sostenuto dal sistema militare-industriale e dalla nota lobby. Date queste premesse, Eric Zuesse, saggista e storico di livello, paventa che la October Suprise di quest’anno possa essere –né più né meno – un primo colpo nucleare della presidenza Obama, ormai agli sgoccioli, contro la Russia.
Russia indifesa
L’indizio principale che dà Zuesse è: giorni fa Obama ha sbattuto la porta in faccia a Putin, rifiutando la sua offerta di discutere la nuova strategia atomica Usa; Washington, posizionando al ridosso dei confini russi in Romania, Polonia, paesi baltici sistemi Aegis, s’è resa capace di annichilire i missili che Mosca può lanciare come rappresaglia, lasciando la Russia senza più alcuna difesa preventiva. Si ricordi che nei decenni della guerra fredda la pace fu garantita dalla “MAD”, mutua distruzione assicurata, la coscienza delle due parti che un ”primo colpo nucleare” contro una delle due potenze sarebbe stato meccanicamente seguito da voli di rappresaglia nucleare. Adesso però, in Usa di possedere la superiorità tecnologica per lanciare il primo colpo nucleare; così totalmente distruttivo da privare Mosca della possibilità di ritorsione. Ci crediate o no, la cosa è seriamente discussa: nel 2006, ne parlò Foreign Affairs, la rivista de Council on Foreign Relations
Sì, possiamo sferrare per primi e vincere una guerra atomica, senza temere altro che le ricadute radioattive delle nostre bombe occidentali sull’intero emisfero Nord, specie sull’Europa: per lorsignori “problema gestibile, e prezzo che vale la pena di pagare per eliminare la Russia”, commenta Zuesse.
E’ un rovesciamento totale della precedente dottrina strategica (MAD) che Obama sta rapidamente mettendo in atto posizionando i sistemi Aegis a ridosso dei confini russi; per questo Putin ha chiesto di discuterne (e arrivare a un nuovo trattato di stabilità), offerta che Obama ha arrogantemente rifiutato..
Anche il rispettato Paul Craig Robert, già vice-segretario al Tesoro sott Reagan, da mesi e sempre più spesso lancia lo stesso allarme: i neocon nascosti dietro Hillary, e potenti “Interessi privati” dei banchieri, stanno spingendo Obama alla guerra
“Questi pazzi voglio davvero una guerra atomica”
Hillary Clinton può essere “L’ultimo presidente americano”:
Anche la regina Elisabetta si è lasciata sfuggire frasi sullo “scenario di terza guerra mondiale”, come abbiamo documentato il 21 maggio scorso. Sa qualcosa che noi non sappiamo…
Possiamo aggiungervi i preparativi dell’esercito svizzero per rafforzare la sorveglianza armata alle frontiere, onde “appoggiare le autorità civili nella gestione di una situazione straordinaria“. Un flusso di migranti nell’estate, hanno detto…
Infine, poche ore fa s’è saputo che il governo Merkel ha dettato una nuova dottrina militare alla Bundeswehr – dove si definisce la Russia “rivale” anziché partner (come era nel libro bianco della Bundeswehr del 2006). La cosa ha indignato ed allarmato acutamente Mosca; il capo della Commissione Esteri della Duma, Alexei Puschkow, ha dichiarato che ciò “mostra la sottomissione della Merkel ad Obama”
Le provocazioni belliciste della NATO e della UE sono tantissime e in grande accelerazione in questi ultimi giorni: si va dalla comparsa di tre B-52,bombardieri strategici atomici, ad una serie di esercitazioni NATO che si tengono dall’Estonia alla Polonia, dalla Romania al Mar Nero, che il ministro degli esteri Lavrov ha dovuto rilasciare a Sputnik la seguente dichiarazione: “La Russia non attaccherà mai un paese dell’Alleanza; non è interessata ad un aggravamento della tensione, ma è pronta a rispondere ad azioni dell’Alleanza Atlantica”.
Poco prima Vladimir Putin aveva spiegato che la Romania, accettando l’installazione sul suo territorio del sistema Aegis a ridosso della frontiera russa, si trovava nel mirino di “Misure che dovremo prendere per la nostra sicurezza”.
Il punto è, come dice John Helmer, un uomo d’affari americano che vive in Russia ed ha molte entrature nel governo (e anche a Washington), che “Victoria Nuland, Samantha Power [la rappresentante all’ONU], Michele Flournoy [ex sottosegretaria alla Difesa, ndr.) , le donne che stanno attorno alla Clinton e perderanno il potere e la poltrona se Hillary cede a Trump” stanno cercando in tutti i modi di arrivare al “trigger point”, quando Putin non vedrà altra alternativa che premere il grilletto. Anche Helmer evoca la October Surprise: “Per ottobre, il debole presidente uscente Obama sarà premuto dalla debole, crollante candidata del partito democratico Hillary Clinton, di salvare le sue sorti e coagulare gli elettori americani, per nulla convinti, contro il candidato Donald Trump. La October Surprise, ritengono i russi, sarà violenta quest’anno…ma potranno e vorranno i russi assistere Trump in una contro-sorpresa, come quella che Reagan fece [a Carter] nella October Surprise con Teheran?”.
Già. Anche l’anchor man della CNN Wolf Blitzer deve aver avuto sentore di qualche contatto, se in una intervista a Trump, il 4 maggio scorso, gli ha chiesto a bruciapelo : ”ha parlato con lui?” (Putin). Al che The Donald ha risposto sornione, “I don’t want to say…” (non voglio dire) per poi parlar d’altro. Naturalmente il pensiero corre al generale Michael Flynn, l’ex capo dei sevizi militari (DIA), che mesi fa ha ammesso di aver giocato la CIA che stava armando i ribelli anti-Assad in Siria, ed ha mantenuto contatti con i colleghi russi dell’analogo servizio, il GRU. Giusto il 2 giugno, alla Fox News, il generale Flynn, ha dichiarato di considerare Trump un “comandante supremo più sicuro” che Hillary Clinton, di cui ha elencato i fallimenti e le sbavature come ministra degli esteri. Come presidente, lei sì che sarebbe pericolosa, ha detto. E’ l’uomo che può ben mandare a monte la October Surprise delle donne di guerra. Speriamo.-------------
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