giovedì 23 giugno 2016

«Più truppe sul fianco orientale» La Nato che piace a Hillary (e inquieta le cancellerie europee)




PS: Ieri ..."Corea del Nord, lanciati due missili balistici: dura condanna di Usa, NATO e Giappone"...
Oggi" La NATO dovrebbe stazionare truppe di ...terra...mare...aria...in permanenza"...ai confini con la Russia!
"Un peso e...mille misure!"...e questa sarebbe la nuovaPresidente Democratica degli USA?...tutto va bene...signora la Marchesa...!
umberto marabese
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La proposta arriva da Nicholas Burns, braccio destro in politica estera di Clinton. E punta a inviare un messaggio chiaro al Cremlino. Ma dall’amministrazione tedesca trapelano forti preoccupazioni: perché le mosse dell’Alleanza che verrà potrebbero essere ben più muscolari di quelle attuali.
di Paolo Valentino
La Nato dovrebbe stazionare truppe di terra, di mare e dell’aria in permanenza...
sul fianco orientale, come garanzia contro potenziali mosse aggressive da parte di Mosca. Lo sostengono in un rapporto per l’Atlantic Council due figure di spicco dell’establishment di politica estera americana: il generale James Jones, già comandante supremo dell’Alleanza atlantica e consigliere per la Sicurezza nazionale nel primo mandato di Barack Obama, e soprattutto l’ambasciatore Nicholas Burns, ex vice di Condolezza Rice al Dipartimento di Stato. A rendere la proposta più di una posizione accademica, è il fatto che Burns sia uno dei consiglieri di politica estera di Hillary Clinton, sicuramente a destinato una posizione di rilievo nel caso la candidata democratica venga eletta alla Casa Bianca. (Sfiorando l’icona blu qui sotto, il rapporto di Burns e Jones)

Un messaggio per Vladimir

Fra meno di tre settimane, a Varsavia, il vertice dei capi di Stato e di governo della Nato darà il via definitivo allo stazionamento in Polonia e nei tre Paesi baltici di una forza di 4 mila uomini, che però verranno fatti ruotare per non violare l’accordo del 1997 con Mosca, in base al quale il Patto atlantico si impegnava a non schierare «sostanziali truppe da combattimento» sul fianco orientale. Un accorgimento che non impedisce alla Russia di denunciare la mossa come ostile e in violazione dell’intesa. Ma la proposta di Burns va oltre. «Non sto parlando di schieramenti massicci di truppe in permanenza, ma di una forza sufficiente a far capire a Vladimir Putin la nostra determinazione a difendere la Polonia e i Paesi baltici». E all’obiezione che la mossa verrebbe percepita come un atto aggressivo, destinato sicuramente a far crescere la tensione, il consigliere di Hillary ribatte che «schierando un piccolo numero di soldati nei Paesi orientali affermiamo il diritto legale a proteggerli in modo difensivo».

I muscoli...meglio le corna...di Hillary

L’uscita di Burns conferma in qualche modo che se Hillary Clinton venisse eletta, dovremmo aspettarci una politica estera più muscolare e assertiva da parte degli Stati Uniti, soprattutto nei confronti di Mosca. Ed è forte la critica che il diplomatico indirizza ai Paesi europei, che non rispettano gli impegni di aumentare le spese militari presi in sede Nato. (Sfiorando l’icona blu, i dettagli della maxi-esercitazione svolta dalla Nato lo scorso giugno in Polonia)

Le sciabole che inquietano Berlino

È una prospettiva che rende inquiete molte cancellerie europee, preoccupate di non rompere il filo del dialogo con il Cremlino. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri tedesco, Frank Walter Steinmeier ha accusato la Nato di «tendenze guerrafondaie e vocazione al rumor di sciabole», dopo le manovre militari condotte due settimane fa in Polonia, simulando un attacco russo, alle quali hanno preso parte oltre 30 mila soldati: «Una parata di carri armati al confine con la Russia non è il modo migliore di distendere il clima», ha detto Steinmeier. Anche se i ministri socialdemocratici della Grosse Koalition cercano da mesi un profilo più autonomo rispetto alla Cdu di Angela Merkel, è difficile che su un argomento così delicato, il capo della diplomazia di Berlino non si sia prima consultato con la cancelliera. Richiesto di commentare le dichiarazioni di Steinmeier, Burns le ha definite «profondamente imprudenti, spiacevoli e completamente sbagliate». (Sfiorando l’icona blu, tutti gli articoli di Paolo Valentino)
23 giugno 2016

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