martedì 31 gennaio 2012

Il GABBIANO: fine del volo.... di Gianni Favaro.

       IL GABBIANO 
"Agitatevi perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi perché avremo bisogno di tutta la vostra forza. Studiate perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza".


Care amiche e cari amici che in questi mesi avete seguito le pubblicazioni quasi quotidiane de “il Gabbiano” vi comunico che sospendo le pubblicazioni. 
E’ un compito molto impegnativo per chi come me riesce a dedicare al gabbiano le ore serali e qualche volta notturne. Ma insieme con le difficoltà pratiche è davvero frustrante lavorare concretamente mentre si assiste impotenti alle miserie di un gruppo dirigente piemontese esclusivamente votato a farsi la guerra per qualche poltrona, sedia, sgabello o per la gestione di poteri sempre piccoli, ma a volte minimi o addirittura inesistenti e assistere basito alla scelta del gruppo dirigente nazionale di lasciare che i piemontesi si “scannino”
.
Il mio incarico mi ha portato a contatto con il mondo del lavoro, e quindi a illustrare la sostanza delle nostre proposte sul lavoro, sull’economia, sul welfare, cercando e studiando come rispondere alle tante domande che i lavoratori, le piccole imprese, gli artigiani, i precari ci sottopongono quotidianamente così ho potuto riscontrare che tra i lavoratori, i sindacati, gli imprenditori piccoli o grandi, c’è molta attenzione o interesse per le nostre proposte nazionali, peccato che poi ti liquidassero con quel sorriso di compatimento (alla Sarkozy vs. di Berlusconi) non appena affrontavamo la situazione locale, la politica negli organismi rappresentativi territoriali ai tre livelli.
E’ un vero delitto che proprio in una fase così delicata e complicata, che ci vede coerentemente attivi nel Parlamento a contrastare misure inique, ma nel contempo ad avanzare intelligenti proposte non poter contare su di una iniziativa politica perlomeno seria, univoca e coerente nel proprio territorio e nei luoghi di lavoro.  Si potrà obbiettare che nessuno mi impedisce di attivarmi per promuovere quanto facciamo a livello nazionale, e invece sono impedito anzi bloccato, perché non v’è nessun coordinamento, nessun interessamento. Ogni iniziativa può essere soltanto individuale ed estemporanea quindi inutile se non dannosa.
Ringrazio davvero e di cuore il presidente Di Pietro e Zipponi che mi hanno convinto ad iscrivermi e a lavorare in Idv. Può essere che li abbia delusi io, ma il fatto è che non sono mai stato capace di “distruggere”, ho sempre invece nella mia vita politica, lavorato per costruire, costruire azione politica e gruppi dirigenti.
Per la prima volta nella mia esperienza politica, mi sono trovato immerso in una specie di reality: l’Isola dei Nemici.  Il livello di rissosità è culminato con il tentativo di aggressione a Di Pietro durante la festa di Idv dell’anno scorso, episodio intollerabile (e che non andava tollerato) per un Partito/Movimento che si richiama ai valori (legalità, trasparenza, onestà, passione) che ha tra le sue basi fondative la solidarietà verso chi ha bisogno e fra chi condividendo scopi e proposte vi milita. 
il Gabbiano rimane a disposizione di chi volesse continuare il lavoro che ho cominciato e, ovviamente, lascio l’incarico di responsabile regionale del lavoro, a qualcuno che abbia magari maggiori capacità di me nel fare da mediatore tra il nostro mondo del Lavoro e un partito assordato dal baccano delle beghe interne.
Un abbraccio Gianni Favaro



Care amiche e cari amici che in questi mesi avete seguito le pubblicazioni quasi quotidiane de “il Gabbiano” vi comunico che sospendo le pubblicazioni. 
E’ un compito molto impegnativo per chi come me riesce a dedicare al gabbiano le ore serali e qualche volta notturne. Ma insieme con le difficoltà pratiche è davvero frustrante lavorare concretamente mentre si assiste impotenti alle miserie di un gruppo dirigente piemontese esclusivamente votato a farsi la guerra per qualche poltrona, sedia, sgabello o per la gestione di poteri sempre piccoli, ma a volte minimi o addirittura inesistenti e assistere basito alla scelta del gruppo dirigente nazionale di lasciare che i piemontesi si “scannino” .
Il mio incarico mi ha portato a contatto con il mondo del lavoro, e quindi a illustrare la sostanza delle nostre proposte sul lavoro, sull’economia, sul welfare, cercando e studiando come rispondere alle tante domande che i lavoratori, le piccole imprese, gli artigiani, i precari ci sottopongono quotidianamente così ho potuto riscontrare che tra i lavoratori, i sindacati, gli imprenditori piccoli o grandi, c’è molta attenzione o interesse per le nostre proposte nazionali, peccato che poi ti liquidassero con quel sorriso di compatimento (alla Sarkozy vs. di Berlusconi) non appena affrontavamo la situazione locale, la politica negli organismi rappresentativi territoriali ai tre livelli.
E’ un vero delitto che proprio in una fase così delicata e complicata, che ci vede coerentemente attivi nel Parlamento a contrastare misure inique, ma nel contempo ad avanzare intelligenti proposte non poter contare su di una iniziativa politica perlomeno seria, univoca e coerente nel proprio territorio e nei luoghi di lavoro.  Si potrà obbiettare che nessuno mi impedisce di attivarmi per promuovere quanto facciamo a livello nazionale, e invece sono impedito anzi bloccato, perché non v’è nessun coordinamento, nessun interessamento. Ogni iniziativa può essere soltanto individuale ed estemporanea quindi inutile se non dannosa.
Ringrazio davvero e di cuore il presidente Di Pietro e Zipponi che mi hanno convinto ad iscrivermi e a lavorare in Idv. Può essere che li abbia delusi io, ma il fatto è che non sono mai stato capace di “distruggere”, ho sempre invece nella mia vita politica, lavorato per costruire, costruire azione politica e gruppi dirigenti.
Per la prima volta nella mia esperienza politica, mi sono trovato immerso in una specie di reality: l’Isola dei Nemici.  Il livello di rissosità è culminato con il tentativo di aggressione a Di Pietro durante la festa di Idv dell’anno scorso, episodio intollerabile (e che non andava tollerato) per un Partito/Movimento che si richiama ai valori (legalità, trasparenza, onestà, passione) che ha tra le sue basi fondative la solidarietà verso chi ha bisogno e fra chi condividendo scopi e proposte vi milita. 
il Gabbiano rimane a disposizione di chi volesse continuare il lavoro che ho cominciato e, ovviamente, lascio l’incarico di responsabile regionale del lavoro, a qualcuno che abbia magari maggiori capacità di me nel fare da mediatore tra il nostro mondo del Lavoro e un partito assordato dal baccano delle beghe interne.
Un abbraccio Gianni Favaro

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