Editoriale di Guido Salerno Aletta su Milano Finanza di oggi (fortemente consigliato) dal titolo "Il problema delle famiglie americane non è il conto economico ma la sostenibilità finanziaria".
Pubblico estratti:
"C’è poi da considerare la dinamica dei prezzi degli immobili: fatto uguale a 100 il valore dell’indice nell’anno 2000, la pendenza della linea che ha segnato la loro ripresa era stata costante dopo il crollo determinato dalla Grande crisi finanziaria del 2008, con il livello più basso toccato nel gennaio 2012 con 160 punti. A tanto si era contratto l’indice rispetto al picco superiore di 184,6 registrato nel luglio del 2007, quando era al suo massimo la bolla dei mutui sub-prime, perdendo dunque 24,6 punti. Praticamente, un quarto del valore.
Ebbene, la politica monetaria espansiva adottata dalla Fed, con la immissione di liquidità attraverso i vari Qe ed i tassi a zero, ha fatto sì che a partire dal gennaio 2012 i prezzi degli immobili siano sono cresciuti senza sosta, recuperando in cinque anni il picco dei valori immobiliari che era stato registrato nel luglio del 2007: nel novembre del 2016 l’indice era tornato a 184 punti. Non solo da allora l’indice è continuato a salire senza sosta, essendo arrivato a quota 216 nel marzo 2020, in coincidenza con l’inizio della crisi sanitaria, ma da quel momento in poi ha spiccato il volo: la mancanza di opportunità in Borsa che aveva già raggiunto nuovi massimi, i tassi a zero e la enorme liquidità ancora una volta immessa dalla Fed, la politica fiscale fortemente orientata a sostenere la popolazione alle prese con la pandemia l’hanno fatto impennare. E’ arrivato a 306 punti nel giugno dello scorso anno, crescendo così di ben 90 punti in poco più di due anni. Il prezzo mediano delle case vendute in America, che nel secondo trimestre del 2020 era stato di 322 mila dollari, nel terzo trimestre del 2022 è arrivato a 455 mila dollari: +41%. Tutti dati che alla Fed, evidentemente, facevano piacere: era ripartita la solita corsa alla cuccagna immobiliare.
Siamo già in un’area di insostenibilità finanziaria, che non dipende né dal prezzo della bottiglia di latte né da quello del cespo di insalata. Il mondo dei social media, da Twitter a Facebook, si è reso conto all’improvviso che non riesce più ad offrire servizi gratuitamente, Amazon fa i conti con i costi stratosferici delle consegne a domicilio, le auto elettriche sono troppo costose mentre le case hanno prezzi inarrivabili.
L’indice dei prezzi al consumo dice poco e niente sulla stabilità del valore della moneta: il problema è quello della asset inflation e della sostenibilità finanziaria delle spese delle famiglie per acquisti a lungo termine. L’America dei Fenomeni torna così, nuovamente, al capolinea."
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