lunedì 23 gennaio 2023

Maurizio Blondet 23 Gennaio 2023 - Caracciolo a "La Stampa": “Finirà che dovremo mandare anche i soldati”. La Stampa: “Siì”!

 

Dago sunteggia  l’articolo di  Caracciolo su La Stampa

“L’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA NON BASTERÀ PIÙ. BISOGNERÀ CONSIDERARE L’INVIO DI NOSTRE TRUPPE” – LUCIO CARACCIOLO: “NELLA GUERRA DI ATTRITO I RUSSI SONO AVVANTAGGIATI PER RAGIONI DEMOGRAFICHE, MILITARI E MATERIALI. SONO DI PIÙ, HANNO PIÙ ARMI E PIÙ RISORSE. CI SCOPRIREMO DI FRONTE ALLA SCELTA DI FARE DAVVERO E DIRETTAMENTE LA GUERRA ALLA RUSSIA OPPURE LASCIARE CHE LA RUSSIA PREVALGA. QUESTO BIVIO SI STA AVVICINANDO, A VANTAGGIO DI MOSCA. CI RESTERÀ LA SCELTA FRA UNA CATASTROFE E UNA VERGOGNA“Il problema con la Russia è che hanno più uomini, più risorse, più armi e più equipaggiamenti”

La cacofonia di Ramstein conferma la varietà degli approcci atlantici allo scontro […] prima o poi l’invio periodico e limitato di armi […] non basterà più. Bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina. A quel punto ci scopriremo di fronte alla scelta che abbiamo finora evitato di considerare: fare davvero e direttamente la guerra alla Russia oppure lasciare che la Russia prevalga.

La cacofonia di Ramstein conferma la varietà degli approcci atlantici allo scontro […] prima o poi l’invio periodico e limitato di armi […] non basterà più. Bisognerà considerare l’invio di nostre truppe in Ucraina. A quel punto ci scopriremo di fronte alla scelta che abbiamo finora evitato di considerare: fare davvero e direttamente la guerra alla Russia oppure lasciare che la Russia prevalga.

Ebbene, come leggequesta messa in guardia La Stampa, diretta da quel Giannini che si è inchinato a squadra e compasso al Superiore Roberto Speranza?

o-perdera

Ma sì In guerra! Anche noi!   Esclama Giannini con l’entusiasmo con cui ha aderito all’Impostura Covid e Vax. Ma sì, proprio  perché la Russia ha più armi dobbiamo mandarci i nostri soldati in Ucraina.

Qui sotto un analista anglo, più saggio e sobrio,   spèiega qual è la situazione sul fronte , ed evoca Verdun 1917

Guerra russo-ucraina: la pompa  a sangue mondiale

Dalla decisione a sorpresa della Russia di ritirarsi volontariamente dalla Cisgiordania Kherson nella prima settimana di novembre, ci sono stati pochi cambiamenti drammatici in prima linea in Ucraina. In parte, ciò riflette il prevedibile clima del tardo autunno nell’Europa orientale, che lascia i campi di battaglia impregnati d’acqua e intasati di fango e inibisce notevolmente la mobilità. Per centinaia di anni, novembre è stato un brutto mese per tentare di spostare gli eserciti su qualsiasi distanza significativa, e come un orologio abbiamo iniziato a vedere video di veicoli bloccati nel fango in Ucraina.

Il ritorno della guerra di posizione statica, tuttavia, riflette anche l’effetto sinergico dell’aumento dell’esaurimento ucraino insieme all’impegno russo a logorare e privare pazientemente la restante capacità di combattimento dell’Ucraina. Hanno trovato un luogo ideale per raggiungere questo obiettivo nel Donbas.

È diventato gradualmente evidente che la Russia è impegnata in una guerra di logoramento posizionale, poiché ciò massimizza l’asimmetria del loro vantaggio nei fuochi a distanza. C’è un continuo degrado della capacità bellica dell’Ucraina che sta permettendo alla Russia di mantenere pazientemente il ritmo attuale, mentre organizza le sue forze appena mobilitate per l’azione offensiva nel prossimo anno, ponendo le basi per perdite ucraine a cascata e insostenibili.

Nel romanzo di Ernest Hemingway, The Sun Also Rises, a un personaggio un tempo ricco, ora sfortunato, viene chiesto come sia andato in bancarotta. “Due modi”, risponde, “gradualmente e poi all’improvviso”. Un giorno potremmo chiedere come l’Ucraina ha perso la guerra e ricevere più o meno la stessa risposta.

Verdun Redux
È lecito affermare che i media del regime occidentale hanno fissato uno standard molto basso per i reportage sulla guerra in Ucraina, data la misura in cui la narrativa mainstream è disconnessa dalla realtà. Nonostante questi standard bassi, il modo in cui la battaglia in corso a Bakhmut viene presentata alla popolazione è davvero ridicolo. L’asse Bakhmut viene presentato al pubblico occidentale come una perfetta sintesi di tutti i tropi del fallimento russo: in poche parole, la Russia sta subendo perdite orribili mentre lotta per catturare una piccola città con un’importanza operativa trascurabile. I funzionari britannici, in particolare, sono stati molto espliciti nelle ultime settimane insistendo sul fatto che Bakhmut ha poco o nessun valore operativo.

La verità è letteralmente l’opposto di questa storia: Bakhmut è una posizione chiave operativamente critica nella difesa ucraina, e la Russia l’ha trasformata in una fossa mortale che costringe gli ucraini a sacrificare un numero esorbitante di uomini per mantenere la posizione finché possibile. In effetti, l’insistenza sul fatto che Bakhmut non sia operativamente significativo è leggermente offensivo per il pubblico, sia perché una rapida occhiata a una mappa lo mostra chiaramente nel cuore della rete stradale regionale, sia perché l’Ucraina ha gettato un numero enorme di unità nel lì davanti.

Facciamo un passo indietro e consideriamo Bakhmut nel contesto della posizione complessiva dell’Ucraina a est. L’Ucraina ha iniziato la guerra con quattro linee difensive operabili nel Donbass, costruite negli ultimi 8 anni sia come parte integrante della guerra in ebollizione con LNR e DNR, ma anche in preparazione di una potenziale guerra con la Russia. Queste linee sono strutturate attorno ad agglomerati urbani con collegamenti stradali e ferroviari tra loro e possono essere approssimativamente enumerate come segue:

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