Gennaio 2022: in Italia vige l’obbligo di green pass. Non si può lavorare, prendere mezzi pubblici, allenarsi, magiare fuori se non si è in possesso della tessera verde. Alberghi, feste, piscine, musei, tutto è vietato per i non vaccinati contro il SaRSCov2
Il 15 gennaio 2022 Francesco, un trentottenne che viaggia sul treno Milano-Bari viene fatto scendere dalla polizia ferroviaria. Non ha con sé né il certif icato verde, né la prova di un tampone negativo. La Procura lo accusa di inosservanza delle disposizioni impartite e di falso ideologico, chiedendo due mesi di arresto e 350 euro di ammenda. Due ore dopo essere stato fermato, Francesco va in farmacia e si sottopone a tampone, che risulta negativo al Covid.
A distanza di un anno dall’accaduto, il giudice di Milano Sofia Fioretta gli dà ragione, perché “limitare la libertà con obblighi indifferenziati viola la Carta Costituzionale” e quindi, il “fatto non sussiste”. Questa non è la prima sentenza che bolla i Dpcm come illegittimi, ma è solo l’ultima di una lunga serie.
I motivi del giudice di Milano per l’assoluzione
Tre i motivi che hanno portato Francesco all’assoluzione:
- Il pericolo di contagio era “astratto o presunto”. Il legislatore cioè, scrive il giudice, “ha deciso tout court di qualificare come reati” comportamenti come quello dell’imputato “perché valutati a priori, e su base presuntiva, pericolosi per la collettività, sebbene la norma che li sanziona non contenga alcun testuale riferimento ad un pericolo per il bene giuridico tutelato”. Tradotto: portare a processo un uomo, che è poi risultato anche negativo al test da tampone, è ingiustificato. Quindi Francesco non ha violato la legge, perché viaggiare su quel treno non rappresentava un pericolo per alcuno.
- Seconda ragione, l’imputato, anche se sottoposto all’obbligo di quarantena, perché risultato positivo ad un tampone risalente a tre giorni prima, al momento del fermo era asintomatico. Per essere sottoposto all’obbligo di quarantena serviva un’altra prova di positività, accertamenti che non sono stati fatti.
- In terzo luogo, semmai invece Franceso fosse stato sottoposto all’obbligo di rimanere in casa, il reato non sussiste comunque, perché limitare la libertà personale sulla base di un decreto generalizzato ed indifferenziato, non ad personam, è illegittimo e incostituzionale. Viola l’articolo 13 della Costituzione.
La testimonianza dell’avvocato
È scritto nero su bianco: gli ultimi anni sotto i dpcm di Conte e le disposizioni di Draghi sono stati all’insegna dell’illegalità. Byoblu ha contatto il difensore di Francesco, l’avvocato Francesca Turchietti:
“Non era affatto scontata l’assoluzione. Gli argomenti giuridici a favore di questa assoluzione erano molti forti: tutta la disciplina della quarantene e le norme che disciplinano le violazioni si espongono a seri dubbi di legittimità costituzionale”
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