di Vittorio Nicola Rangeloni* - Donetsk
Qualche altra immagine dei bombardamenti di ieri e la testimonianza del primario del reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Vishnevskij che, al posto di scendere nel rifugio anti bombardamento con il resto del personale e dei pazienti, è rimasto accanto alle culle di due bambini di pochi giorni, nati prematuramente e vincolati ai respiratori. Le finestre della stanza (all’ultimo piano) sono andate in frantumi quando a pochi metri di distanza un razzo ha sfondato il tetto dell’ospedale.
Fortunatamente non ci sono state vittime. Il dottore non si considera un eroe e racconta come sono andate le cose con la massima tranquillità. “Dopo 8 anni di guerra siamo abituati ai bombardamenti” - dice lui, anche se l’attacco di ieri - ammette - è stato il più pensante di sempre. In effetti il bilancio delle vittime tra i civili si è rivelato limitato proprio grazie al fatto che la popolazione ha imparato a convivere con questi bombardamenti e a prendere le contromisure
*Post Facebook del 14 giugno 2022
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