(di LUCA SERRANO – firenze.repubblica.it) –
La Corte dei conti della Toscana ha condannato per danno erariale l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. I fatti si riferiscono a quando era presidente della provincia di Firenze, e in particolare al conferimento di quattro incarichi da direttore generale al posto di un’unica figura prevista per statuto: secondo i giudici, la scelta ha provocato un aggravio di spesa e il danno deve essere risarcito. Renzi dovrà versare 15 mila euro, mentre per altri quattro ex dirigenti e un ex assessore della Provincia il risarcimento è stato fissato tra i 10 e i 37 mila euro. Un altro imputato è stato invece assolto. La Procura, che aveva valutato un danno complessivo di ben 800 mila euro, non farà ricorso, mentre gli avvocati dei condannati hanno annunciato che lo faranno...
“Siamo certi che finirà come già accaduto in altri casi, in primo grado grancassa mediatica per poi ignorare l’assoluzione o l’archiviazione – commenta il difensore di Renzi, l’avvocato Alberto Bianchi – la condanna è avvenuta senza nessuna richiesta di condanna da parte della Procura e in presenza di una legge che esclude che possa essere sottoposto a giudizio un soggetto che, come nel caso Matteo Renzi, era rientrato nel processo su ordine del giudice, dopo che la Procura ne aveva chiesto invece l’archiviazione”.
Secondo le accuse nel settembre 2006, dopo le dimissioni del direttore generale, la giunta Renzi attribuì le competenze a quattro direttori centrali, con costituzione di un collegio al posto di un’unica figura prevista dallo statuto. Su richiesta di quattro imputati, nel febbraio 2014 la Corte ritenne necessario integrare il contraddittorio per Renzi, nonostante l’archiviazione della Procura, che finì per raggiungere a processo gli altri imputati.---
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