Il direttore dell’FBI ha ceduto: ha di nuovo chiuso l’inchiesta penale su Hillary, che aveva riaperto una decina di giorni fa (dopo averla chiusa nel 2015) su pressione di una rivolta interna degli agenti FBI. Che dire? Il coraggio uno non se lo può dare.
Il nuovo ripensamento di James Comey viene due giorni dopo una notizia falsa: la notizia, del 5 novembre, diceva che un funzionario FBI di nome Michael Brown, 45 anni, “ritenuto incaricato dell’indagine sulle email private di Hillary Clinton quando era segretaria di Stato”, aveva sparato alla moglie di 33 anni e dato fuoco alla propria casa a Walkerville, MD.
Attenzione, ripeto: questa notizia è falsa. Lo ha provato un sito che si dedica a smascherare bufale e disinformazione, Snopes.com: unica fonte della notizia dell’”omicidio suicidio dell’agente FBI” è il Denver Guardian, un sito che finge di essere la vetrina sul web di un quotidiano, il Denver Guardian, che non esiste. Snopes.com invece esiste, anche se colui che si dice l’autore, che dice di chiamarsi David Mikkelson, si attribuisce scoperte come “l’IPhone, la lampadina e la puzza di birra”.
http://www.snopes.com/fbi-agent-murder-suicide/
E smaschera esclusivamente le voci che possono danneggiare Obama e la Clinton. Esiste, Mikkelson? E un disinformatore della disinformazione? Fatto sta che i siti “cospirazionisti” non hanno ripreso la notizia dell’omicidio-suicidio del presunto agente Brown, quindi diamo la cosa come falsa e non confermata. Non aggiungiamo – per il momento – Brown al già nutrito conto dei cadaveri che si accumulano sulla porta della Clinton Foundation.....
L’agente dell’FBI sospettato delle fughe sulle email di Hillary trovato suicida
Il fatto è che, nella sola ultima settimana, Hillary Clinton aveva perso 60 voti elettorali. Possiamo solo immaginare le pressioni su Comey. A noi sembra impossibile che il suo cedimento possa cambiare qualcosa, dopo quel che è provato dalle mail: il fatto che Bill Clinton sia stato omaggiato da un milione di dollari “per il suo compleanno del 2011” dall’ambasciatore del Katar, quando Hillary era segretaria di Stato: e il 2011, attenzione, è il momento in cui l’Amministrazione decide che sarà il Katar a rifornire di gas e greggio l’Europa, in modo da staccare gli europei dalla dipendenza energetica da Mosca, ma ciò dovrà essere fatto attraverso un oleodotto che traverserà la Siria; ragion per cui, avendo la Siria rifiutato di partecipare al gioco, bisogna scatenare la demonizzazione di Assad, e il cambio di regime, consegnando la Siria a cinque anni di guerra, produttrice di 250 mila morti e 4 milioni di profughi. Dunque il Katar, grande finanziatore dei terroristi”democratici” con i re sauditi contro Assad, aveva delle buone ragioni per esser grato a Bill..C’è però il lieve sospetto che la politica estera della superpotenza sia stata dettata dai donatori arabi della Famiglia, nell’interesse della Famiglia stessa e non della Superpotenza.
http://failedevolution.blogspot.it/2016/10/the-podesta-emails-one-million-dollar.html
Ora, indizi, anzi prove di questo gigantesco malaffare le mail ne divulgano a iosa. Per esempio, Victor Pinchuk, l’oligarca, miliardario ebreo ucraino grande promotore del “cambio di regime” in Ucraina, ha donato alla Clinton Foundation complessivamente 29 milioni di dollari – quasi quanto la monarchia saudita, più del re del Marocco -, e specificamente 10 milioni nel 2013, quando esplose la “spontanea rivolta di piazza Maidan” a Kiev. Esistono anche mail di Pinchuk che nel 2015 pretende un incontro pubblico con Bill, che doveva secondo l’oligarca radunare anche “alcuni leader occidentali” in pubblico allo scopo di “mostrare sostegno al paese (Ucraina) e a lui (Pinchuk) personalmente”: il tono della lettera è imperioso: con tutto quel che vi ho pagato, ho diritto al vostro supporto!
http://theduran.com/ukraine-oligarch-who-donated-29-million-to-clinton-foundation-demanded-meeting-with-bill-clinton-to-discuss-maidan-failure/
Eccco qua l’elenco dei donatori della Famiglia (pardon, Fondazione) nel 2010-2013:
Ukraine: $10.0 million
England: $8.4
Saudi Arabia: $7.3 million
Germany: $6.7 million
Ireland: $6.5 million
India: $5.0 million
Canada: $4.5 million
Argentina: $2.0 million
United Arab Emirates: $1.4 million
China: $1.3million Source: Wall Street analysis of Clinton Foundation disclosures
Evidentemente tutte le nazioni sopra elencate sapevano e sanno che, per ottenere l’attenzione dell’amministrazione Usa, sotto la Clinton segretaria di Stato, bisognava donare alla Fondazione.
Per esempio, vediamo la UBS, Union des Banques Suisses:
Nel febbraio 2009, il fisco Usa pretende dalla UBS i nomi di 52 mila clienti americani sospettati di evasione fiscale; pena una ammenda miliardaria e l’esclusione dal mercato finanziario Usa. Hillary, appena nominata alla carica di segretaria di Stato, viaggia in Svizzera dove ha un colloquio con il responsabile del Dipartimento Affari Federali, il suo parigrado. Il 19 agosto, Hillary annuncia. La UBS non pagherà alcuna ammenda, e produrrà una lista di soli 4.450 clienti. Da quel momento, “le donazioni UBS alla Fondazione Clinton sono passati da meno di 60 mila dollari nel 2008 al totale di 665 mila dollari a fine 2014”, più 1,5 milioni di dollari versati a Bil Clinton perché tenesse “conferenze a porte chiuse” ai banchieri UBS; inoltre la UBS ha accordato alla Fondazione un prestito di 30 milioni di dollari. E questo scandaloso comportamento non l’ha rivelato qualche blogger cospirazionista, bensì il Wall Street Journal:
http://www.wsj.com/articles/ubs-deal-shows-clintons-complicated-ties-1438223492
E non dimentichiamo che con le conferenze pagate a porte chiuse ai grandi banchieri, “Bill e Hillary hanno guadagnato cumulativamente 153 milioni di dollari dal 2001 fino al 2015: durante questo periodo, la coppia ha tenuto 729 di queste conferenze,pagate ciascuna 210.795 dollari”: e l’ha detto non Wikileaks, bensì la CNN – che è fieramente pro-Hillary.
http://edition.cnn.com/2016/02/05/politics/hillary-clinton-bill-clinton-paid-speeches/index.html
Ora, da altre email, risulta anche questo: che Chelsea Clinton ha usato i fondi della Foundation per pagare il proprio matrimonio di lusso con il finanziere ebreo Marc Mezvinsky, un ex Goldman Sachs che si è messo in proprio,il quale da parte sua ha usato le amicizie miliardarie della Famiglia per attrarre clienti, e (forse), quando il suo fondo speculativo Eaglevale Partners era in crisi di liquidità, ha attinto liquidità dalla Fondazione.
http://www.politico.com/story/2016/11/chelsea-clinton-foundation-marc-husband-230859
Anche la figlia e il maritino trattano la Fondazione – che secondo la legge americana è esentasse perché “senza scopo di lucro” e destinata a opere caritative – come il loro privato vaso della Nutella. E salvadanaio per tangenti esenti da prelievo fiscale.
Come può essere che un annuncio di Comey basti a chiudere inchieste su tali scandalosi fatti di una cosca così palese? In Italia, un qualunque sostituto procuratore avrebbe “aperto un fascicolo” per “associazione a delinque di stampo mafioso”, ed anche in Usa esiste la stessa aggravante, la legge RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act), anzi l’abbiamo copiata da loro. Ma in Usa non esiste la obbligatorietà dell’azione penale, i procuratori sono politici in carriera, e si guardano bene da mettere a rischio la loro carriera futura sia mettendosi in rotta di collisione coi Clinton e la loro vasta rete di amici, sia con il ministro della giustizia attuale, Loretta Lynch, affossatrice delle indagini sulla Famiglia finché sarà in carica – e rischia di essere in carica per otto anni, se Hillary si impadronisce della Casa Bianca.
Quindi se Comey non “copre” i suoi uomini, la giustizia Usa è paralizzata contro la Famiglia. Altrimenti bisognerebbe fare ipotesi diverse, peggiori, altamente cospirazioniste: che il non esistente funzionario dell’FBI Michael Brown, il cui omicidio-suicidio con incendio della sua abitazione è palesemente falso, fosse l’uomo chiave dell’inchiesta, quello che ne custodiva i segreti decisivi: e il suo “suicidio” priva l’FBI del testimone-chiave su cui si reggeva l’inchiesta. Ma queste cose avvengono solo nei film americani su Cosa Nostra, dove il Padrino manda i suo sicari ad ammazzare il teste-chiave suo accusatore, che i federali hanno messo invano “sotto protezione”, e quindi può andare al processo con quel sorriso di scherno stampato sulla faccia, rivolto al procuratore costretto a rinunciare e all’accusa. Un Michael Brown suicidato non è mai esistito. E magari alla Famiglia è bastato fare a Comey “una offerta che non ha potuto rifiutare”.
La partita dunque è persa? Andiamoci piano. Trump ha gridato: “Impossbile che l’FBI abbia escusso 650 mila email (le ultime trovate nel laptop del marito della Huma Abedin) in una settimana!”. E’ lo stesso argomento che usa “general Flynn” nei suoi ultimi tweet
https://twitter.com/GenFlynn?ref_src=twsrc%5Etfw
Si tratta del generale Michael Flynn, che è stato fino a due anni fa direttore della DIA (il servizio di spionaggio militare) ed ha raccontato al celebre giornalista Seymour Hersh come, da quella poltrona, abbia sabotato gli sforzi della CIA asservita ai Clinton per rifornire di armi libiche i terroristi scatenati dai sauditi e dai turchi in Siria. Insomma, è parte di quello” stato profondo patriottico” che non vuole la Famiglia alla Casa Bianca, ha giurato di impedirlo, e si è esposto in questo sforzo, apertamente – da non potersi più tirare indietro. La guerra è solo all’inizio.
Nessun commento:
Posta un commento