lunedì 7 novembre 2016

Pd, dopo i cori “fuori, fuori” è scontro totale Bersani: “Arroganti”. Guerini: “Lui è stato sleale”


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 PS: Chiariamo subito, "Non sono del Pd", ma una domanda ai "pidiessini" mi sia permesso farla: " Il vostro padrone vuole far... "fuori, fuori, fuori"...quei dirigenti che, vedi caso,  hanno fondato il Pd e fatto approvare  " Il Manifesto dei Valori del Pd". La domanda: "Perchè far fuori i "vecchi  dirigenti" e modificando in peggio il "Manifesto stesso..... " per mettere i "nuovi dirigenti"...senza però lasciare l'osso grasso, di soldi ma sopratutto di gente per bene che hanno come simbolo  il "...Pd..."? La mia risposta in attesa della vostra: Il padrone arrogante e voi sudditi...interessa l'eredità di un grande Partito democratico per poter campare di rendita. Affrettatevi...l'eredità stà per finire...con addebito!
 umberto marabese
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 Resa dei conti dentro il partito in seguito agli attacchi renziani alla Leopolda contro la minoranza dem. L'ex segretario: "Si risparmiassero il fiato". Il vice di Renzi: "Ha provato a sabotarci, nostri chiedono unità". Speranza a Repubblica: "Sono incazzato e ancora più determinato a fare campagna contro la riforma".
“Siete arroganti”. “Tu sei stato sleale”. “Renzi ha sentito i cori ‘fuori fuori’ contro di noi e non ha detto niente”. “La platea ha reagito perché chiede unità”. “Fronte del No tenta spallata al governo”. Mancano le pernacchie e poi il quadro è completo. Il Partito democratico a 28 giorni dal referendum sulla Costituzione si perde, ancora una volta, nel bicchier d’acqua delle liti interne. A far scatenare la minoranza Pd questa volta è stato il processo andato in scena alla Leopolda: il presidente del Consiglio ha dato in pasto i dissidenti alla folla che ha reagito con i fischi e invocandone l’epurazione. Il silenzio del leader è stata la ciliegina finale e questa mattina l’ex segretario Pierluigi Bersani ha inaugurato le tappe del suo tour per il No alle riforme a Palermo con pochi sensi di colpa e la carica delle migliori occasioni: “A me ha fatto male il silenzio di chi ha taciuto”, ha detto. “Il Pd cammina su due gambe: arroganza e sudditanza. Un partito di sinistra e riformista non può andare avanti così”. E ha aggiunto: “I leopoldini risparmiassero il fiato. I critici vanno già fuori. Io dico dentro dentro. Ma se il segretario dice fuori fuori, bisognerà anche rassegnarsi a un certo punto. Chi fa il leader deve fare sintesi tra posizioni diverse, invece accende le micce”...
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/07/referendum-pd-si-spacca-sui-cori-della-leopolda-contro-la-minoranza-bersani-arroganza-ferito-dal-silenzio-di-chi-e-stato-zitto/3172704/

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