venerdì 17 luglio 2015

Inps, il fondo del clero in rosso perenne: disavanzo patrimoniale a 2,2 miliardi

Lo strumento per 14mila pensionati ha riportato risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015. La ragione: nonostante ci siano più iscritti che pensionati c'è squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate: nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3.

PS: Ma è mai possibile avere "milioni di Italiani" che quasi muoiono di fame e "voiPd" continuate a pagare la pensione a gente che..."non ha mai...mai...lavorato e non ha quindi mai...mai...prodotto un solo cents di PIL.! mentre gli "italiani donano" al vaticano 1,2 miliardi...si, miliardi di € con l'otto per mille! Vorrei ricordare a questoro che quello "lassù" non lo comprate, come vi ha invece comprato il DucettoRenziPd con gli 80€!
umberto marabese
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MILANO - Un rosso continuo e un disavanzo patrimoniale miliardario: è la (poco brillante) fotografia del Fondo del Clero, quello che gestisce l'Inps per la previdenza del clero secolare e dei ministri delle confessioni diverse dalla cattolica. "Nonostante il rapporto iscritti/pensionati sia sempre ben superiore all’unità (1,45 nel 2015), la gestione è costantemente in passivo, riportando risultati economici annuali negativi compresi tra 56 e 115 milioni di euro nel periodo 2002-2015 ed un disavanzo patrimoniale di oltre 2,2 miliardi di euro nel 2015. La ragione di questo andamento risiede fondamentalmente nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate (nel 2015 il rapporto contributi/prestazioni è di 1 a 3)", spiega l'Istituto nel tracciare per sommi capi il bilancio di questo fondo........


Se i pensionati del clero vedessero ricalcolare i loro assegni con il metodo contributivo, oltre il 60% delle pensioni subirebbe una decurtazione superiore al 50% e non ci sarebbero soggetti che avrebbero un vantaggio con il ricalcolo, annota ancora l'Inps in una nuova 'puntata' della sua operazione trasparenza "Inps a porte aperte", che chiarisce le regole previste per la composizione e l’effettivo funzionamento dei maggiori fondi speciali gestiti dall'Istituto. Significa che di fatto tutti i partecipanti al Fondo ricevono un assegno che supera i contributi.

In un comunicato, si ricorda che il Fondo di previdenza del clero e dei ministri di culto delle confessioni religiose diverse dalla cattolica è stato istituito quale fondo unico con una legge del 1973. Sono stati unificati due fondi pre-esistenti, ed è stata istituita a carico del fondo anche la pensione ai superstiti, per cui il Fondo di previdenza del clero eroga la pensione di vecchiaia, la pensione di invalidità e la pensione ai superstiti a favore degli iscritti.
Il Fondo ha anche altre peculiarità: non è stato interessato dalla riforma pensionistica Monti-Fornero; i contributi non sono commisurati ad un’aliquota percentuale della retribuzione o del reddito, ma sono dovuti in misura fissa; il sistema di calcolo delle pensioni non è né retributivo, né contributivo o misto, bensì a prestazioni definite in somma fissa; prevede una misura minima per tutte le pensioni che eroga, corrispondente al trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (euro 502,39 nel 2015).
Ancora, l'Inps ricorda che circa il 72% dei quasi 14mila pensionati del fondo risulta titolare di altre pensioni da gestioni diverse, il cui valore medio è di 1000 euro lordi mensili.--------------------

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