"Ho incontrato il premier qualche tempo fa, era mosso da presunzione e inadeguatezza - ha detto il fondatore di Dagospia al Fatto Quotidiano - Credo che adesso prevalgano improvvisazione e spaesamento. Basta notare come abbia occupato in maniera sfacciatissima tutti i posti del potere, dalla Cassa Depositi e Prestiti alla Rai, dall’Eni all’Enel". Tra politica, giornalismo, Jovanotti, Moana Pozzi e Michele Serra, D'Agostino si racconta: "L'Italia è un paese che sconta le proprie pene spiando". C’è chi non lo ama e chi lo detesta: “Pazienza. Già mi sembra un miracolo da tuffo nella piscina di Lourdes contare su 4 amici 4. Se poi non ricevo un invito in pubblico stappo una bottiglia. Sarò più libero di raccontare lo stato del nostro Guitto Potere”. Tra un trash e un flash, Roberto D’Agostino apparecchia metamorfosi, abissi, scalate sociali, geopolitica e compiacimenti grotteschi da 15 anni. Ne ha compiuti 67 e lavora anche di domenica “perché l’astinenza fa male”. Dalla prima schermata di Dagospia: “La notizia di una querela ricevuta da Striscia” a oggi ha fatto in tempo a diventare esperto in materia di guai giudiziari: “Nella mia vita ho sposato quell’aforisma di Samuel Beckett che dice: ‘’Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò ancora. Fallirò meglio” e “dopo aver cambiato mille vite e tanti mestieri” a definire il proprio: “Mi sento a capo di una portineria elettronica. Uno al cui citofono suonano in tanti. E se la storia che ascolto mi attira e mi attizza, la metto in rete”. Vestito come si conviene a un adepto di Keith Richards, osservando lo skyline del Vaticano all’orizzonte, D’Agostino si diverte a far suonare il sacro e il profano “la bella volgarità e i brutti conformismi in barba a somaraggine e leccaculismi”....
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/26/roberto-dagostino-il-sedicente-marchese-del-grillo-renzi-matteo-il-potere-in-italia-non-e-quello-che-ipotizza-lui/1907865/
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