sabato 25 luglio 2015

DucettoRenziPd "stoppato da Valdis Dombrovskis : "Tagliare la Tasi? Non è prioritario, prima le tasse sul lavoro".

RENZI

PS: ...e adesso che farà il RenziPd. Il suo pensiero:"...taglio o non taglio...e meglio di no, se no capita che questi mi cacciano da 1° Ministro e io, di cosa vivo poi!"

umberto marabese
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Tasse sulla casa, Valdis Dombrovskis stoppa Matteo Renzi: "Tagliare la Tasi? Non è prioritario, prima le tasse sul lavoro". L'Europa si mette di traverso all'annunciata rivoluzione fiscale di Matteo Renzi. Tagliare le tasse sulla casa non è una priorità, per rilanciare la crescita è preferibile intervenire sulle tasse sul lavoro. A dirlo, in un'intervista alla Stampa, è il vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ricordando che che "le nostre raccomandazioni economiche hanno posto nuovamente l'accento sull'esigenza di ridurre la pressione fiscale sul lavoro, cosa che l'Italia ha già cominciato a fare".

Il vice presidente, con delega per l'euro, sottolinea che "noi non suggeriamo in genere agli Stati di ridurre le imposte sugli immobili perché non riteniamo sia un tipo di tassa che va a detrimento della crescita". Il tono è basso, la voce bassa, le parole scandite, riferisce il corrispondente da Bruxelles del quotidiano torinese, per dire che per stimolare la ripresa bisogna ridurre la pressione fiscale sul lavoro......

Dinanzi all'ipotesi che Roma possa ripensare alla strategia di bilancio, chiedendo più flessibilità per introdurre la propria politica fiscale, Dombrovskis dice che "dal punto di vista della Commissione è importante che l'Italia segua il Programma di stabilità delineato col Def", che prevede il pareggio nel 2018, che passa attraverso un deficit/Pil all'1,8 per cento nel 2016 e allo 0,8 per cento nel 2017, "è un piano ambizioso e il suo rispetto costituirebbe un determinante passo avanti". La Commissione Ue, dice l'ex premier lettone, "ritiene importante che l'Italia mantenga i piani che lei stessa ha predisposto, percorso che noi sosteniamo. Se ci sono delle idee per una riduzione delle tasse, sarà cruciale vedere quali saranno le misure che l'Italia proporrà per controbilanciare il minor gettito".
Quanto poi all'apertura di un negoziato con l'Europa sui target di bilancio, Dombrovskis si limita a dire che "un paio di mesi fa, quando l'Italia ha presentato il Def, sono stato a Roma. Il ministro Padoan mi ha assicurato la volontà di realizzarlo. Non vedo ora ragioni per riaprirlo. Oltretutto, l'Italia sta già beneficando della flessibilità nel patto di Stabilità, ha ottenuto un aggiustamento di bilancio più lento. È importante che non si devii da questo percorso. Il processo delle raccomandazioni è stato chiuso meno di due settimane fa".
Matteo Renzi sulle pagine dell'Unità fa capire che non intende mollare la presa: "Il Pd non è (più) il partito delle tasse.
Perché in Italia essere di sinistra significa tagliare le tasse senza tagliare i servizi" scrive il presidente del Consiglio rispondendo ai lettori de L'Unità nella rubrica 'Caro segretario'. "Bisogna abbassare la curva del debito. Non si può far pagare sempre alle nuove generazioni. Dobbiamo sbloccare i cantieri. Non basta citare Keynes nei convegni, bisogna che i lavori (pubblici e privati) siano effettuati. Questo -afferma tra l'altro il segretario del Pd- aumenterà la crescita. Nel 2014 abbiamo ridotto le tasse a chi guadagna meno di 1.500 euro: gli 80 euro, quasi 1.000 euro all'anno. Nel 2015 abbiamo ridotto il costo del lavoro, eliminando le competenze del lavoro dall'Irap", conclude Renzi.

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