Ascoltati nei giorni scorsi i consiglieri comunali che si opposero alla cessione dell'area ex Continassa alla società bianconera. In Sala Rossa per giorni fu bagarre. I dubbi sulla congruità del prezzo e la correttezza amministrativa dell'operazione. AFFARE FATTO • la firma dell'accordo
Per molti fu un autogol, altri gridarono allo scandalo, come i tifosi avversari dietro ai supposti favori arbitrali. Sta di fatto che anche la Procura, ormai, ha deciso di vederci chiaro sulla cessione 99ennale del Comune di Torino alla Juventus dell'area ex Continassa, sulla quale presto sorgerà la cittadella bianconera. Nei giorni scorsi i consiglieri comunali che si pronunciarono contro quel provvedimento sono stati sentiti dal pm Stefano Demontis, che conduce le indagini. La delibera recava la firma dell’allora assessore all’Urbanistica Ilda Curti e sanciva l'affidamento, per 10,5 milioni di euro, un’area di 180mila metri quadrati che si estende attorno allo Juventus Stadium. Ciò che i giudici vogliono chiarire è se l’operazione rappresentasse o meno un “regalo” al club della famiglia Agnelli, cioè se il prezzo fosse o meno “congruo”. C’è poi anche una questione metodologica: bastava una variante semplice per cambiare la destinazione d’uso di quell’area o serviva una variante strutturale? Le perplessità emerse in quei convulsi giorni in Sala Rossa furono tantissime, al punto da convincere le toghe a vederci chiaro.....Nel progetto, la società bianconera investirà 41,5 milioni. Secondo il piano proposto dal presidente Andrea Agnelli, a fianco dello Juventus Stadium presto sorgerà la nuova sede societaria, il centro sportivo, che verrà trasferito da Vinovo, hotel, multisala, centro benessere e verrà perfezionato un intervento di edilizia residenziale. Proprio su quest’ultimo punto le procedure amministrative si bloccarono a lungo nell’assemblea cittadina. Resta ancora oggi da chiarire quel raddoppio da 6mila a 12mila metri quadrati di superficie destinata a residenziale, ottenuto dalla Juventus senza spendere un euro in più rispetto al piano originario. Il sindaco Piero Fassino giustificò da un punto di vista politico l’operazione con la volontà di riqualificare un’area da tempo degradata e poi, mentre la chiusura del bilancio incombeva, 10 milioni in più nelle casse di Palazzo Civico erano un gruzzoletto utile, se non indispensabile, per evitare il secondo sforamento consecutivo del patto di stabilità. “Peccato che poi la città ne abbia spesi la metà per liberare l’area” fa notare ancora oggi qualche consigliere di opposizione. Ma quella del pm Demontis non è l’unica azione dei giudici riguardo a quella discussa cessione 99ennale: la Città dovrà anche difendersi dal ricorso inoltrato da Expo Rent, la società che gestiva un kartodromo nell’ex Continassa e che da un giorno all’altro ha scoperto di dover sloggiare.
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