mercoledì 13 febbraio 2013

Nencini svela il Bluff di Vendola. Carta intenti parla chiaro e l'abbiamo scritta insieme


 Oramai lo sanno anche i sassi, ma evidentemente qualcuno si ostina a truffare i propri elettori. La menzogna è un'arte in politica, la truffa ai propri elettori lo è ancora di più. Di solito però le alleanze sotto banco, le mezze frasi che descrivono la presa per i fondelli producono i propri effetti dopo le elezioni, non prima. In queste elezioni però, non è andata così, Bersani in qualche modo è stato costretto - forse dalla paura dei sondaggi -  a chiudere l'accordo con Monti e dire la verità prima di entrare in parlamento e non dopo come spesso accade. Una verità che ha urtato Vendola che ha cercato in tutti i modi di evitare che i nodi venissero a galla con paletti e dichiarazioni roboanti. Peccato però per Niki che Bersani è stato chiaro da mesi su questo punto, e anche recentemente ha dichiarato quello che tutti sanno, ovvero che dopo le elezioni ci sarà l'accordo con Monti. Questa mattina però il Gossip politico svela definitivamente il grande bluff vendoliano, ed a mostrare le carte è nientemeno che Riccardo Nencini ( segretario Psi), alleato di Vendola e responsabile insiema a Vendola e Bersani di aver redatto la carta d'intenti della coalizione Italia Bene Comune lo scorso ottobre dove l'allargamento al centro liberale è scritto nero su bianco.
PS:  Certo che ci vuole proprio un bella faccia tosta per chiedere il voto utile al popolo della sinistra per fare un Governo con Monti? Non trovate che sia così, "votanti di SEL Vendola -Monti? Siete ancora in tempo a cambiare un Governo di Monti con un'idea di "sinistra"!
umberto marabese


Nencini intervistato dal Foglio spiega che"quel passaggio del programma che abbiamo controfirmato io, Nichi e Pier Luigi l’ho scritto personalmente – spiega al Foglio Riccardo Nencini, segretario del Psi – evuol dire una cosa semplice, non ci possono essere fraintendimenti: un accordo di governo tra sinistra riformista e centro. Di governo, proprio così. All’epoca, quando firmammo quella carta, sembrava che dovesse essere approvata una legge elettorale che ci avrebbe obbligato ad allargare la maggioranza anche alla Camera per avere la possibilità di governare. Oggi siamo di fronte a una legge diversa, ma visto il rischio di instabilità che si prospetta al Senato l’interpretazione da dare a quel passaggio è sempre la stessa: il centrosinistra, dopo le elezioni, comunque andranno le cose, chiederà al ‘centrodestra buono’, se così si può dire, ovvero quello di Monti, di fare un accordo di legislatura, e di governare insieme.

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