martedì 26 febbraio 2013

“E ora che facciamo?”. Pd, militanti disorientati e sull’orlo di una crisi

Tutto era pronto per festeggiare il segretario: “Un terremoto, ma come si può tornare alle urne?”
carlo bertini
ROMA
«Vai Ale, c'è il Vietnam che ti aspetta», sibila il giovane Tommaso Giuntella ad Alessandra Moretti, testimonial del nuovo che avanza, sguardo ed entusiasmi spenti dallo scenario catastrofico che si profila nel pomeriggio: il suo leader sconfitto, nessuna maggioranza in Senato, Grillo che arriva davanti al Pd e la prospettiva di dover fare i conti con Berlusconi per un governissimo. Lei guarda costernata il suo compagno di battaglie, poi si gira e una ragazza vietnamita col microfono in mano le fa segno che vorrebbe una sua dichiarazione. Ore 18, Casa dell’Architettura, detta «l’Acquario», centinaia di giornalisti stranieri, un salone dove in serata doveva arrivare Bersani per festeggiare. Si erano già predisposti a portare i militanti in piazza con le bandiere e invece comincia la doccia scozzese e lo sgomento assale le truppe. E’ uno dei tre palcoscenici - insieme alla sede del partito e alla casa romana del segretario - dove si consuma il dramma del Pd, in balia dei flutti e con una sola domanda che ricorre, «e ora cosa facciamo?»... continua...
http://www.lastampa.it/2013/02/26/italia/speciali/elezioni-politiche-2013/e-ora-che-facciamo-i-militanti-
PS: << I cui fili sono tutti nelle mani del Capo dello Stato. Che parte oggi per tre giorni in visita di Stato in Germania, dove già troverà uno sguardo preoccupato sull’Italia visto che perfino la Suddeutsche Zeitunfg oggi scrive che l’Italia “ha scelto la protesta e la rabbia”. Un rebus da sciogliere politicamente entro il 14 marzo, quando si insediano Camera e Senato per eleggere i rispettivi presidenti>>
umberto marabese

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