giovedì 21 febbraio 2013

Diretta di una (non) bambola dedicata a Bersani


Una cronista Intraprendente all'adunata dell'orgoglio femminile e liberale
 Sono una di quelle donne mica tanto buone a stare zitte, io. Mannaggia a me e alla bocca petulante che mi ritrovo. Mi è capitato una volta di essere minacciata da un nazi-fascista, divergenze di opinioni, le chiamerei. Un’altra, in gioventù, mi ero convinta di poter avere un dibattito con un tizio che allora si definiva comunista. Non è andata come pensavo, non è stato edificante, è mancata la predisposizione all’ascolto. Una manciata di mesi fa un collega mi ha ammonita: «Stai zitta». È finita peggio: «Non ti metto le mani addosso perché sei una femminuccia». Una delle cose che mi è successa più spesso è però l’essere stata classificata per le mie presunte convinzioni politiche (di solito non ci azzeccano mai, per altro). Generalmente lo fanno i detentori del sapere, coloro che sono certi di maneggiare Cultura e giustezza. I sinistrorsi....continua...
http://www.lintraprendente.it/2013/02/diretta-di-una-non-bambola-dedicata-a-bersani/
PS: << Nulla, detta alla Bersani, devi essere per forza una «bambolina». Caro Pier, «bambolina» non mi è mai riuscito di essere, anche se mi sarebbe forse risultato tutto più facile. E oggi vado a buttar il naso in “Sono una donna, non sono una bambola”, evento organizzato da donne schierate col PdL che, appunto, non si sentono presenze ornamentali. Da lì, a suon di tweet, ti faccio sapere….>>
Buona notte, affacciato alla finestra che da sul mio giardino, attraverso la luce arancione chiara di un lampione, si vedono danzare verso la mia siepe, candidi, soffici imprevedibili fiocchi dalla sembianza  di candido cotone: cade la neve, a Grugliasco! 
umberto marabese

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