domenica 1 aprile 2012

Gerbido, al cantiere del TRM si continua a morire.....!

"Viviamo come gli zingari e affrontiamo troppi pericoli". Tra i lavoratori dell'inceneritore: sempre in movimento da un cantiere all'altro.
Muratori in trolley. Sono i muovi pendolari dei cantieri. Trascorrono due o tre settimane a Torino, a sudare tra il cemento armato del futuro inceneritore del Gerbido. Di notte dormono negli hotel di periferia e di giorno costruiscono il futuro della città. Poi tornano a casa, per due o tre giorni. Riabbracciano la famiglia e ripartono, ricominciando il ciclo.
Cosimo Di Muro, 47 anni, di Canosa di Puglia, e Antonio Carpini, 42 anni, di Avellino, i due operai morti nel cantiere di via Gorini, erano operai pendolari. Cosimo ha perso la vita ieri mattina, cadendo da un’impalcatura collocata a 35 metri d’altezza. Antonio è morto il 3 marzo scorso, precipitando da 30 metri. Stavano lavorando nella stessa zona, dove si sta costruendo il gigantesco sarcofago di cemento armato che accoglierà i rifiuti da incenerire. Cantiere maledetto. «Più che pendolari siamo zingari - dice un collega delle vittime - Ci spostiamo da una città all’altra. Molti di noi arrivano dal sud. Non abbiamo alternative per mantenere le famiglie. O stiamo senza lavoro o viaggiamo in continuazione. Ma adesso è troppo. Non si può rischiare la vita per 1400 euro al mese. Le cose devono cambiare. Scrivetelo»...continua..
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/448574/
PS: ECCO, l'ho scritto! Più che una lettera di protesta, un vero e proprio epitaffio per iil domani.
In questa proficua mega opera, ci sono anche persone di Grugliasco che, oltre a percipire lo stipendio annuo di 15.000€ come partecipe al CdA del TRM, dovrebbe, se ha tempo s'intende, essere attento ai metodi con i quali si lavoro al TRM. La sicurezza, c'è o no?

umberto marabese

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