PALERMO, Sicilia - In caso di dubbio, gli europei dovrebbero sempre rileggere Tacito. Da vero
romano, riteneva che il sacrificio fosse degno solo se compiuto al servizio della madrepatria. Ai suoi
tempi, l'Impero Romano. Ai nostri tempi, quella sarebbe la civiltà-stato Italia.
di Pepe Escobar – Sputnik
[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]
Tacito fu un appassionato studioso della Resistenza – riflettendo sul valore della morte eroica dei condannati al suicidio da Nerone e Domiziano. Seguì tutte le battaglie legali, la condanna dei martiri laici come Seneca. Ne parla con venerazione, ma definisce sterile il loro sacrificio.
Tacito rifiutò la tentazione dell'eroismo – e si chiese se tra l'ardore del disprezzo e la vile ossequiosità si potesse trovare una via esente dalla vanagloriosità.
Di certo non vedeva questa strada nel futuro di Roma. Ha vissuto una vita sotto il potere assoluto – oggi che sarebbe sotto il giogo dell'Unione Europea (UE) e della Commissione Europea (CE) – e ha osservato che esercitarlo o sottomettersi ad esso era altrettanto degradante.
Le domande a cui non poteva rispondere sono eterne. Se un popolo protagonista della Storia e che gode del dominio può esserne degno; se è possibile per chi governa rimanere saggio; e per chi è suddito, cosa fare per non umiliarsi.
Alla Storia e alla politica Tacito poneva solo questioni morali. Per lui, l'unica salvezza possibile arriverà attraverso la guarigione morale.
Citò alcuni versi del brillante poeta Lucano, anch'egli vittima di Nerone – il uale scrisse che considerando “le calamità più gravi” uno “aveva la prova che non verso la nostra sicurezza sono sollecitati gli dei, ma della nostra punizione”.
Tutte queste domande valgono ora per gli europei soggiogati da élite guerrafondaie spaventosamente mediocri – che non fanno altro che accelerare un vortice negativo molto più grave della decadenza di Roma. Mentre “gli dei” sono olimpicamente ignari della punizione inflitta ai semplici – contribuenti – mortali.
Gettare soldi in un vuoto nero
Entra in scena l'ultima truffa dell'élite europea: la decisione di consegnare all'“organizzazione criminale” di Kiev – terminologia del presidente Putin – un prestito congiunto da 90 miliardi di euro per il 2026-2027, a un tasso di interesse dello 0%. Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca hanno ufficialmente rifiutato di prendere parte alla truffa.
Questo prestito congiunto dell'UE – fondi di cui non dispongono in primo luogo – si trasforma automaticamente in debito dell'UE. L’onere ricadrà sui contribuenti di tutta l’UE. Non solo saranno privati di 90 miliardi di euro del loro reddito duramente guadagnato insieme a tasse elevate; pagheranno le banche europee per il “privilegio”. Tutti nei corridoi della CE a Bruxelles sanno che solo in termini di interessi gli Stati membri dell’UE dovranno pagare oltre 3 miliardi di euro all’anno.
Il corollario imperativo: i fondi per i servizi sanitari, l’istruzione e i diritti sociali andranno ancora più in malora di oggi.
È fondamentale ricordare che questo dolce prestito coprirà solo due anni per mantenere la banda di Kiev in supporto vitale. Dopo, sarà l'ennesima truffa. E anche il dolce prestito non basterà per il 2026-2027 – coprendo solo due terzi del buco nero di Kiev.
Le condizioni per il prestito sono sbalorditive. Kiev lo ripagherà se – e la parola chiave è impossibile “se” – riceve “riparazioni complete” dalla Russia. La CE a Bruxelles ha fissato l'importo totale a oltre mezzo trilione di euro.
Diventa ancora più succoso. Prima del prestito, la CE aveva dichiarato l'Ucraina insolvente e annunciato che non avrebbe potuto erogare prestiti a Kiev. Tuttavia, si sono costretti a inventare quest’ultimo dolce prestito: un finanziamento diretto, una sovvenzione di fatto.
Secondo il principale negoziatore ucraino Rustem Umerov, “ci sono due scenari: 1 – se il conflitto finisce, i fondi andranno alla ricostruzione del Paese; 2 – se l'aggressione continua, l'Ucraina prevede €40–45 miliardi all'anno per la difesa e la sicurezza.”
Entrambi gli scenari sono assurdi. Primo: Mosca – in quanto vincitrice del conflitto - non accetterà mai di finanziare la ricostruzione dell'Ucraina attraverso il proprio fondo sovrano rubato dagli europei. Secondo: la banda di Kiev si sta già preparando a farsi inondare con altro denaro gratis, come in “se l'aggressione continua…”
Tutto questo circo è in corso perché l'UE non è riuscita a rubare definitivamente i fondi sovrani russi – nonostante lo tsunami di speculazioni su chi alla fine “abbia tradito” chi (probabilmente il francese Le Petit Roi ha scaricato il cancelliere tedesco BlackRock nella fase finale dei negoziati).
Ciò che conta alla fine è che alcuni economisti con un QI superiore alla temperatura ambiente di Bruxelles abbiano avvertito i loro “leader” che se il “rapina” (terminologia di Putin) della Russia fosse continuato, le nazioni che detengono fondi sovrani –dall'Asia al Golfo Persico – li avrebbero sempre considerati non come risparmi ma come investimenti ad alto rischio, con conseguenze catastrofiche.
A Mosca non ci sono illusioni. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev ha osservato che “i ladri di Bruxelles” non hanno abbandonato i loro piani. Inoltre, la tossica Medusa responsabile della CE aveva già dichiarato che i beni russi possono essere sbloccati solo con un voto a maggioranza qualificata – come, ad esempio, due terzi o tre quarti del numero totale degli elettori degli Stati membri.
Tacito avrebbe approvato la valutazione lapidaria di Putin sull'UE: “Loro [la precedente amministrazione statunitense] credevano che la Russia potesse essere facilmente smembrata e smantellata. Gli europei 'subalterni suini' si unirono immediatamente agli sforzi della precedente amministrazione americana, sperando di trarre profitto dal crollo del nostro Paese: recuperare ciò che era andato perduto nei periodi storici precedenti e ottenere una forma di vendetta. Come ormai è diventato evidente a tutti, ognuno di quei tentativi, ogni disegno distruttivo contro la Russia, si è concluso con un fallimento totale e completo.”
Attenzione a quei titoli di Stato europei
Il dolce prestito da 90 miliardi di euro è solo la cima di un iceberg molto, molto profondo. A ciò si aggiungono i fondi – ancora inesistenti - per continuare a trasformare Kiev in un'arma e ad acquistare gas, carburante ed energia elettrica, poiché l'Ucraina dipende totalmente dall'UE. Parallelamente, l’UE ha perso il mercato russo: nel 2021, prima dell’inizio dell’OMU, l’UE esportava 90 miliardi di euro all’anno in Russia.
La scottante questione di quanto ci vorrà per ricostruire l'Ucraina ha ormai raggiunto il territorio degli incendi boschivi. Uno studio della Banca Mondiale del 2024 lo ha stimato a 600 miliardi di euro – da pagare per intero da un’UE bloccata in una mentalità di Guerra Eterna.
Considerando come la Russia stia ora bombardando le principali infrastrutture militari ucraine, il costo finale dell'avventura europea –dopo Napoleone e Hitler, ora tocca alla coalizione UE/NATO dell'Inferno– potrebbe facilmente raggiungere e superare 1 trilione di euro, con tanto di deindustrializzazione a livello europeo; perdita di competitività globale; perdita del mercato russo; una serie di dazi statunitensi; e la totale vassallaggio imposta dall'Impero del Caos.
Come se tutto questo vuoto nero concentrico non bastasse, gli esperti finanziari tedeschi avvertono che il rendimento dei titoli di Stato europei sta aumentando rapidamente. Dopotutto, nessuna persona sana di mente presterà denaro a queste Guerre Eterne “élite” a un basso tasso di interesse.
Quindi la parola d'ordine ora è rischio elevato – a livello sistemico. Ciò include: governi che rifinanziano il debito a tassi più elevati; società che rifinanziano a condizioni ancora peggiori; banche che inaspriscono gli standard di prestito.
In poche parole: il capitale esce da bilanci deboli. E le obbligazioni si muovono sempre per prime, perché valutano i flussi di cassa, non le narrazioni guerrafondaie europee.
Ogni crisi grave inizia con l'aumento dei tassi di interesse. Lo 0% per l'Ucraina non può nemmeno essere considerato una favola. Ciò che conta, tanto per cominciare, è quanto gli squali delle banche addebiteranno su quella dolce sovvenzione di 90 miliardi.
Non aspettatevi che un asse europeo della sanità mentale si faccia improvvisamente avanti per salvare l'ex vertice della civiltà. Potrebbero volerci generazioni. Nel frattempo, Tacito si candida. Sembra che gli Dei apprezzino totalmente la punizione inflitta ai semplici – contribuenti – mortali.
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