16 Dicembre 2025Andrea Murgia
Mentre i beni russi congelati in Europa sono al centro dell’attenzione, non si parla della situazione opposta: ovvero, degli investimenti europei immobilizzati in Russia.
Investimenti europei da 438 miliardi in Russia
Secondo le stime della BCE, questi investimenti ammontano a 438 miliardi di dollari. Di questi, 276 miliardi sono diretti: fabbriche, banche e attività commerciali che operano in Russia. Qualcuno ricorderà la vicenda della filiale locale di Ariston, prima nazionalizzata e poi restituita all’Italia dopo una polemica con il nostro governo. Tra gli istituti bancari, invece, Unicredit ha ceduto alcuni asset ma è ancora attiva nel Paese. In Russia sono infatti ancora presenti centinaia di aziende europee che hanno peraltro fruttato diversi miliardi di euro al bilancio russo.
Il resto degli investimenti europei sono suddivisi così: 83 miliardi di prestiti, depositi e finanziamenti commerciali, e 70 miliardi di investimenti di portafoglio (azioni e obbligazioni).
La deterrenza dei beni russi ed europei
Qual è il rischio? Lo stesso minacciato dall’UE con i beni russi congelati: ovvero la confisca.
La Russia può nazionalizzare le attività europee (come visto con Ariston), può fermare il rimborso dei prestiti e gli europei possono perdere il valore dei titoli. Potrebbe essere questa la ritorsione di Mosca se l’UE si approprierà degli asset russi.
Il ricorso della Russia contro Euroclear sui beni
Intanto, la Banca centrale di Mosca ha fatto ricorso contro Euroclear, la società finanziaria belga che detiene gli asset russi da quasi 200 miliardi di euro. Ed è la cifra che Mosca chiede come risarcimento, non potendo usare i suoi beni.
I russi diffidano l’UE da qualsiasi uso dei beni e non escludono di portare la questione davanti ai tribunali internazionali. Non c’è quindi soltanto la deterrenza militare ma anche quella economica.
I contrari all’uso dei beni russi in Europea
Intanto, l’Italia sarebbe tra i Paesi europei contrari al sequestro dei beni russi congelati. La Commissione Europea vorrebbe sfruttarli per finanziare l’Ucraina. Tra gli altri Stati contrari ci sono l’Ungheria e chiaramente il Belgio, dove ha sede Euroclear.
Per il momento, Bruxelles ha deciso di congelare gli asset russi a tempo indeterminato, a prescindere dal rinnovo delle sanzioni.
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