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Vertice europeo tra le proteste in Polonia. Al Paese spetta la guida semestrale del Consiglio dell’Unione Europea, dopo la fine del mandato dell’Ungheria. Per formalizzare la nuova presidenza, gli esponenti politici europei si sono riuniti, scattando foto tra sorrisi, baci e abbracci. Per le strade di Varsavia, però, si è notato tutto il malcontento degli agricoltori.
No al MERCOSUR, no al Green Deal, no all’importazione dei prodotti dall’Ucraina, no alla distruzione di altri settori come quello della pesca, sì alla risoluzione dei problemi dell’economia polacca. Questi i cinque punti evidenziati dai contadini nel corso di una protesta che in realtà va avanti già da alcuni mesi.
In Polonia le manifestazioni non si sono mai spente del tutto e anche in altri Paesi europei, come Francia e Belgio, la contestazione si è riaccesa dopo le proteste che avevano caratterizzato l’ultimo anno.
Nel mirino è finito il MERCOSUR: l’accordo di libero scambio commerciale tra l’Unione Europea e gli Stati sudamericani. Gli agricoltori denunciano di essere danneggiati dall’importazione dei prodotti dal Sudamerica, che a differenza di quelli europei non sarebbero soggetti a dazi né a controlli sanitari severi.
I contadini polacchi contestano da tempo anche il libero scambio concesso dall’UE ai prodotti provenienti dalla vicina Ucraina, tanto che nei mesi scorsi avevano bloccato un valico di frontiera.
La manifestazione degli agricoltori in Polonia si è svolta bloccando strade e protestando fuori dagli edifici governativi, per concludersi all’esterno del Teatro Nazionale di Varsavia, dove si è tenuto il gala di apertura della presidenza polacca.
Chissà se i vertici europei e polacchi, chiusi nel palazzo, hanno recepito. Uno dei temi al centro della presidenza semestrale polacca è proprio quello dell’agricoltura, anche se il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, e il primo ministro, Donald Tusk, hanno messo in primo piano soprattutto la sicurezza. Del resto, la Polonia rappresenta per la NATO un Paese fondamentale in termini militari.
L’europeista Tusk è stato elogiato da Costa: a Bruxelles sembrano essere particolarmente sollevati dalla fine della presidenza semestrale ungherese, toccata all’inviso Viktor Orban, la cui posizione controcorrente sul conflitto in Ucraina è nota.
Ursula von der Leyen ha invece evitato l’ennesima contestazione da parte dei contadini: la presidente della Commissione europea ha annullato tutti i viaggi, compreso quello in Polonia, a causa di una grave polmonite.
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