La scienza non ha paura di confrontarsi, né di parlare di dati che sono disponibili. Ciò che ha paura di confrontarsi è una ideologia e l’ideologia si esprime attraverso una frase molto chiara che è “io ho fede nella scienza”. È un ossimoro. Sarà il caso che ci riprendiamo l’uso delle nostre facoltà razionali superiori e che si esamini bene quello che è successo. Mi auguro che la commissione di inchiesta possa aiutare in questo caso a farci capire un po’ di più quale è stata la verità.
Così si esprimeva ai microfoni di Byoblu in merito alla Commissione di inchiesta Covid Giovanni Frajese, a margine del convegno organizzato la scorsa settimana a Roma da Se questo è l’uomo.
Non tutti i partiti politici sembrano così pronti a mettersi in discussione, soprattutto dopo aver pontificato per anni a reti unificate. Come vi avevamo raccontato, lo scorso 14 febbraio la Commissione d’inchiesta “sull’operato del Governo e sulle misure da esso adottate per prevenire e affrontare l’emergenza epidemiologica del COVID-19”, era stata definitivamente approvata alla Camera, non senza clamore e ripetute interruzioni della seduta.
Non contenti, però, in queste ore Pd, Azione e +Europa fanno sapere che è loro intenzione “boicottare” i lavori della Commissione. A dirlo all’Ansa a margine del congresso del Partito Socialista Europeo che si è svolto a Roma, è il senatore PD Dario Franceschini che sostiene la necessità di disertare la Commissione per evitare “un precedente pericoloso, un tribunale politico”.
Stessa posizione di Elena Bonetti di Azione, che rincara la dose e dice: “Non ci faremo trascinare nel tribunale politico di un governo sui governi precedenti”, seguita a ruota da Riccardo Magi di +Europa che, come riporta Il Giornale, si avvale della consueta, tediosa solfa di una presunta riabilitazione di “tesi no vax”.
Di certo non stupiscono queste esternazioni, viste le posizioni tenute dagli esponenti di questi partiti politici nel corso degli anni passati. Uno tra tutti, proprio Riccardo Magi, per esempio, che nell’estate 2021 intervistato da Sky Tg24 sosteneva l’efficacia “incontestabile” dei vaccini anti covid i quali, diceva, abbattevano la possibilità di “contagiare e contagiarsi”, rendendo quindi il green pass uno strumento imprescindibile: tesi, queste sì, ampiamente smentite dalle evidenze successive.
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