Sempre più dismissione Stellantis in Italia. Il gruppo automobilistico e i sindacati metalmeccanici hanno raggiunto un accordo per l’uscita volontaria incentivata di 2.500 dipendenti: 1.520 di queste uscite sarebbero previste nella sola Torino.
Accordo Stellantis – sindacati: via migliaia di lavoratori...
L’intesa è stata siglata da FIM-CISL, UILM, FISMIC e UGL. Non ha invece firmato la FIOM-CGIL. Ciò che traspare è proprio la resa dei sindacati: “Meglio le uscite volontarie incentivate che i licenziamenti. Tuttavia il segnale non è positivo”, dichiara Igor Albera, segretario della FIM-CISL di Torino.
Anche se l’andazzo era già visibile durante i licenziamenti per l’obbligo vaccinale, dai sindacati ci si aspetterebbe piuttosto la strenua difesa dell’occupazione ma tant’è.
“I numeri richiesti dall’azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è sempre più drammatica“, commenta dal canto suo Luigi Paone, segretario generale della UILM Torino, che chiede un progetto di rilancio per Mirafiori dopo un confronto tra Stellantis e le istituzioni.
Stellantis continua a fare ciò che vuole in Italia
Sembrano richieste vane, perché il gruppo automobilistico franco-italiano ha finora dimostrato tutt’altro. A Mirafiori, dove la cassa integrazione viene continuamente prolungata, la produzione sarebbe scesa del 10% rispetto al 2022 e non va meglio negli altri stabilimenti del Paese.
Questo avviene mentre Stellantis sposta la sua produzione nell’est Europa. Alle accuse del governo, il gruppo aveva anzi contrattaccato, chiedendo nuovi incentivi (dopo quelli già ricevuti dalla FIAT) per continuare a investire in Italia.
Secondo quanto afferma la FIOM-CGIL, che non ha sottoscritto l’intesa, nell’ultimo accordo per le uscite non viene neppure garantita l’assunzione di personale più giovane.
Il piano prende forma a pochi giorni dal tavolo convocato dal Ministero delle Imprese il prossimo 3 aprile e dallo sciopero del 12 aprile a cui parteciperanno Alberto Cirio e Stefano Lo Russo, rispettivamente presidente del Piemonte e sindaco di Torino.
Uno di centrodestra e l’altro di centrosinistra, i due schieramenti politici che hanno entrambi consentito alla FIAT prima e a Stellantis oggi di agire come meglio credevano.
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