l Niger, dopo la Francia...dà il benservito anche agli Stati Uniti.
Ricordate il presidente argentino Milei che stacca una dopo l’altra le etichette dei vari ministeri gridando “afuera!”?” Una scena simile potrebbe essere accaduta nel quartier generale del governo militare di transizione del Niger, con la guida del Paese, il generale Abdourahmane Tchiani, che dopo l’etichetta della Francia stacca quella a stelle e strisce dicendo “sortez!”
L’annuncio del Governo del Niger che taglia con gli USA
Secondo quanto annunciato dal colonnello Amadou Abdramane, portavoce del Governo, il Niger ha stralciato con effetto immediato l’accordo con gli Stati Uniti. Accordo relativo alla presenza del personale militare e dei dipendenti civili del Dipartimento della Difesa sul territorio nigerino.
La decisione del Governo di Niamey arriva dopo il vertice tenutosi dal 12 al 14 marzo scorsi con i rappresentanti americani guidati dall’assistente segretaria di Stato per gli Affari africani Molly Phee e dal generale Michael Langley, capo dello U.S. Africa Command (Africom).
Il Niger respinge le accuse USA
Il colonnello Abdramane ha riferito che dalla delegazione sono arrivate accuse di aver stretto un accordo segreto con l’Iran per la fornitura di uranio con la conseguente “minaccia di ritorsioni”.
Accuse che il Niger respinge ricordando i fatti legati al Nigergate del 2002 con i falsi documenti legati a presunti contatti tra Niger e Iraq in merito alla fornitura di uranio, risorsa che era totalmente sotto il controllo francese.
Contestate anche le obiezioni americane sugli alleati scelti dal Niger: Washington come sempre teme la lunga ombra del Cremlino. Il governo nigerino tuttavia fa sfoggio di sovranità. Afferma che la Russia “è un partner con cui il Niger tratta da stato a stato in conformità con gli accordi di cooperazione militare firmati con il precedente governo per acquisire il materiale militare necessario per la sua lotta contro il terrorismo che ha causato migliaia di innocenti vittime nigerine sotto l’occhio indifferente di una buona parte della comunità internazionale”.
Il rispetto del diritto internazionale
Il Niger riafferma poi l’impegno a “cooperare nella trasparenza e nel rispetto della propria sovranità con tutti i paesi e i popoli amanti della pace e della giustizia in conformità con le regole dei diritti internazionali”.
Secondo i funzionari americani il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria, che dallo scorso luglio è al potere, avrebbe intrapreso una strada sgradita agli Stati Uniti. Come avevano già fatto in precedenza Mali e Burkina Faso anche il Niger ha mandato a casa i francesi. Poi ha incrinato i rapporti con altre forze europee e africane e si è rivolto a Mosca.
I legami con Mali e Burkina Faso
Nei prossimi giorni potrebbe svolgersi il primo vertice dei capi di Stato dell’Unione dei Paesi del Sahel. I capi di Stato di Niger, Mali e Burkina Faso dovrebbero definire la forma giuridica dell’alleanza tra i tre Paesi.
Per ora i Capi di stato maggiore dei tre eserciti hanno annunciato la creazione di una forza antiterrorismo congiunta. Questo potrebbe rendere superflua e sgradita la presenza degli oltre 600 militari americani in Niger.
Per il momento la reazione di Washington si limita ad un post pubblicato su X del portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. “Siamo a conoscenza della dichiarazione del Niger. Fa seguito alle discussioni svoltesi questa settimana a Niamey riguardo alle nostre preoccupazioni per la traiettoria del Paese. Siamo in contatto e forniremo ulteriori aggiornamenti come garantito”.---
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