....Tu, che hai sempre odiato Byoblu, perché nonostante le diffamazioni continue, le risatine, i tentativi quotidiani di screditarlo, di infangarlo, non sei mai riuscito a scalfire la fiducia che il suo pubblico vi ripone, che anzi è aumentata (lavorare bene paga). Tu, che hai fatto cento, mille liste di proscrizione, e dentro ci hai sempre messo Byoblu, perché in questo modo ti sentivi parte del gregge dove trovi conforto e riparo dalla tua vacuità assoluta, e nonostante questo la tua lista di proscrizione è servita solo ad evitare l’acquisto di carta igienica durante i lockdown. Tu che sei pagato per organizzare schiere di troll che infestano la rete di messaggi offensivi e denigratori, tutti uguali, nel tentativo di convincere anche una sola persona che bisogna guardare solo le reti mainstream, mentre Byoblu racconta balle, ma la gente continua a passarsi i link di Byoblu come se piovesse, e in libreria i libri dei nostri autori si vendono a camionate. Tu che hai sempre cercato di leccare il fondoschiena dei potenti, del tuo capoufficio, dei tuoi influencer preferiti, per fare parte del branco e ti senti anticonformista (ti descrive bene il cantautore Antonio Clemente), ma hai continuato a sprofondare nel tuo anonimato, dove la vigliaccheria, l’ignavia e la pavidità ti tengono ben ancorato al fondo.
Tu che blateri di inclusione, rispetto delle diversità, protezione delle minoranze, accoglienza, tu che tutto ciò che minaccia le tue idee (se le hai) è fascista, estremista, radicale, tu che devi dare un’etichetta a quello che non capisci, perché in realtà non comprendi come al mondo possa esistere qualcuno che non è opportunista, egoista, meschino e squallido come te, ma anzi sappia davvero cos’è la solidarietà, l’empatia, mentre tu ne parli per riempirti la bocca, ma senza conoscerne il reale significato. Tu che citi De Andrè, ma se De Andrè fosse vivo ti prenderebbe a calci in culo. Tu che “la libertà di espressione è sacra, ma“, tu che “il popolo è sovrano, ma“, tu che difendi i diritti di tutti, purché la pensino come te, tu che parli di Costituzione e poi invochi la censura e la galera per i giornalisti che non si allineano, tu che accusi di faziosità tutti gli altri, ma non vedi che sei il primo dei faziosi. Tu che se dipendesse da te, altro che democrazia e modernità: tutti processati per le loro idee. Tu che sei liberista, globalista, che adori il dio mercato e confidi nella sua mano, tue che sei contro l’interventismo statale, ma poi invochi la chiusura delle aziende private che non sostengono le tue tesi, e dici che ci vorrebbe una legge apposta. Tu che bruceresti tutti i libri che non capisci, tu che chiuderesti in casa, senza lavoro e senza soldi, chiunque contesti la tua visione (ah… quello è già successo e tu eri d’accordo), tu che gli spareresti proprio sopra, perché “la folla si sfama col piombo, come Bava Beccaris” (cit. Giuliano Cazzola, +Europa… “Bella Europa!“, aggiungo io). Tu che non sei mai sceso in piazza per difendere le idee del tuo vicino di casa, ma se una ragazzina nata migliaia di chilometri a nord viene fatta sgomberare dalla polizia perché blocca il traffico, allora lì sì che scateni l’inferno! Tu che non capisci come possa esistere gente che vuole ascoltare qualcuno senza interromperlo, per il solo gusto di capire cosa pensa, gente disposta a fare sacrifici pur di avere una televisione che finalmente faccia parlare i suoi ospiti, che non manipoli e distorca i fatti, che non orienti la conversazione per far apparire qualcuno come un idiota e qualcun altro come il custode della verità, tu che credi ancora che il mondo sia diviso in buoni e cattivi, nonostante alle favole dovresti avere smesso di credere dalla prima elementare (e nonostante il fatto che tu sostenga che non sono educative), ma poi i buoni diventano i cattivi e i cattivi diventano i buoni sotto al tuo naso, a seconda di quello che conviene ai media, e questo non ti causa nessun problema. Tu che parli di diversità ma aggredisci chi è diverso da te, arrivando a imbrattare i muri con scritte ingiuriose, a pedinare, minacciare, denunciare, fare esposti contro le opinioni. Tu che meno male che non siamo negli Stati Uniti e le armi non si possono comprare con facilità, sennò c’era davvero da scappare. Tu che citi Voltaire e non ti permetti di mancare di rispetto neanche all’ultima delle sette religiose, ma se uno prova a dubitare del fatto che le multinazionali abbiano davvero a cuore i nostri interessi, allora inveisci, lo massacri con la bava alla bocca, lo deridi dai microfoni delle tue trasmissioni, lo indichi come il colpevole di tutti i mali del mondo, ne fai un mostro e lo sbatti in prima pagina. Tu che parli di clickbait, di fake news, di verifica delle fonti, tu che scrivi “notizia falsa” a caratteri cubitali riferendoti a uno studio scientifico complesso, che non sei assolutamente in grado di capire, e poi rilanci un articolo dal titolo fuorviante, senza curarti del fatto che corrisponda al vero o no, solo perché qualcuno ha scritto, in maniera strumentale, “buco da centomila euro”, e non c’era nessun “buco da centomila euro“, ma tu ci hai sperato, ti ci sei illuso, lo hai desiderato, agognato a tal punto da scrivere “godooooo” sotto a tutti i post sui social ad esso riferiti, senza curarti di tradire in tal modo la vera cifra dello spessore umano, etico e morale che ti contraddistingue. Tu che non ti sei preoccupato di rilanciare notizie false solo perché portavano acqua al tuo mulino, ed eri talmente infoiato da non preoccuparti neppure di esercitare quel minimo di cautela che sarebbe servita a proteggerti dall’epic fail in cui stai ora perigliosamente naufragando, trascinando insieme te tutti quelli che, come te, hanno goduto, hanno esultato, hanno letteralmente sbracato senza ritegno e senza dignità, dimostrandosi sciacalli, iene, belve fameliche, feroci, spietate ma anche stupide come un varano dell’isola di Komodo, tanto cattivo quanto semplice da far cadere in trappola. È bastato sventolarti davanti un drappo rosso e hai caricato con tutto te stesso, ma dietro il drappo c’era un’incudine e l’hai presa dritta in faccia.Un incudine formata da migliaia e migliaia di persone per bene, oneste, consapevoli, lucide, buone, altruiste, generose, solidali, intelligenti, che non cantano in coro, non si muovono in gregge, non pascolano in branco, non volano in uno stormo, non marciano in formazione, ma inseguono ognuna verità e giustizia a modo loro, e poi finiscono per ritrovarsi compatte e coese attorno a ciò che riconoscono buono e giusto. Sono tutte le persone che credono davvero nel pluralismo, non a parole, a costo di rinunciare al superfluo pur di renderlo possibile. Tutte le persone che ogni mese donano per avere una televisione libera e indipendente, che non risponda ai grandi editori e non dipenda dai grandi inserzionisti. Tutte le persone che, per la prima volta nella storia, hanno finanziato un intero canale televisivo e rendono possibile a tutti di informarsi potendo mettere a confronto opinioni diverse, dove tutti siano liberi di liberi di esprimersi senza ordini di scuderia cui soggiacere, senza vincoli, senza diktat, senza manipolazioni o tesi da sostenere a priori.
Queste persone sono la parte sana del paese, mentre tu che hai sperato che loro perdessero un punto di riferimento importante nel dibattito pubblico sei la parte malata.
La Tv dei cittadini costa ogni mese intorno ai 300 mila euro. Niente rispetto a quello che produce, a quello che vale e soprattutto ai budget delle grandi televisioni milionarie. Viene seguita con soddisfazione almeno dal 10% degli italiani (rilevazioni dicembre 2021), pubblica spese ed entrate in tempo reale alla pagina della trasparenza finanziaria, e viene sostenuta ogni mese dai suoi telespettatori. L’esempio di democrazia dell’informazione più importante che esista al mondo, perché se l’informazione che produce Byoblu smettesse di essere al servizio dei cittadini, i cittadini smetterebbero di sostenerla e si andrebbe a casa.
Se mai si chiuderà, dunque, non sarà per i tuoi commenti denigratori, per le tue liste di proscrizione, per il tuo sarcasmo da quattro soldi, per il tuo elitarismo, che manifesti ogni volta che dai della “capra” a milioni di persone (un esempio qui, gentilmente offerto dal caro Brindisi). Byoblu, vivendo di donazioni e grazie al grafico predittivo in tempo reale della Trasparenza e della Responsabilità, ogni volta che serve ricorda a tutti che se vogliono tenere in vita il progetto, quello è il momento di sostenerlo con maggior forza. È già successo molte volte in passato. L’ultima volta lo scorso agosto. I cittadini valutano i risultati della loro televisione e, se ne sono soddisfatti, contribuiscono volontariamente. Il fatto che Byoblu resti aperto, dunque, significa semplicemente che il pubblico ne è soddisfatto. Non i potenti, non le multinazionali, non i filantropi, non le istituzioni (di cui il giornalismo dovrebbe rappresentare una spina nel fianco), ma i cittadini. Sono loro i nostri padroni. Se siamo ancora aperti, significa una sola cosa: che siamo al loro servizio.
Ecco il grafico delle entrate e delle uscite di febbraio. Quella linea verde che torna su, fino a toccare la rossa, parla da sola. Lì dentro ci sono migliaia e migliaia di sogni, di determinazione, di sacrifici, di caparbietà. È una prova di forza. La prova che il popolo invisibile, che sui media non compare mai, esiste, non si beve nessuna balla e, anzi… per lui la battaglia è appena iniziata.
Anche l”andamento dei costi/ricavi di marzo è soddisfacente. La Tv dei cittadini è perfettamente in salute. E sta per aggiornare la sua App (qui per Android, qui per Ios) di modo che oltre alla radio (che ha sospeso unicamente l’emissione Dab per concentrare le risorse sulla crescita del settore televisivo), a giorni sarà possibile fruire anche dei video e della diretta televisiva.
Quindi, caro odiatore che non perdi occasione per dichiararti contro allo hate speech, ma poi odi ferocemente il tuo prossimo e chiunque non la pensi come te, al punto da desiderare fortemente la sua rovina economica e personale (e questo dovrebbe renderti una persona migliore?), so di darti un dolore immenso, ma è necessario che qualcuno te lo dica perché tu la smetta subito di vivere coltivando false illusioni su qualcosa che non avverrà mai. Del resto, non eri tu quello ossessionato dalla dicotomia vero – falso? Esci dalla tua bolla, dove affannosamente a malapena respiri, asfissiato nell’aria satura di vapori acidi sprigionati della tua bile ipertrofica, fai una passeggiata all’aria aperta, rassegnati e consolati cercando di coltivare un hobby, una passione vera,un qualsiasi obiettivo costruttivo, Io prenderei anche in considerazione di partecipare alle riunioni degli odiatori anonimi, per disintossicarti dalle fobie verso l’informazione indipendente e dall’ossessione compulsiva di dover controllare e manipolare le opinioni degli altri, anche al costo di credere alla prima bufala che leggi in rete. La Tv dei cittadini è forte, sana, non ha debiti con nessuno, se non di riconoscenza e gratitudine per gli italiani onesti, e continua nel suo progetto rivoluzionario di costruire un’alternativa di pensiero in un paese schiacciato dalle oligarchie del pensiero unico. Le stesse che con te hanno avuto così tanto successo, ma alle quali, fortunatamente, milioni di persone sono ancora immuni. E resteranno immuni a lungo, con o senza di noi.
Grazie a tutti quelli che hanno capito l’importanza di avere una televisione in questo paese. Siete avanti anni luce. State difendendo con le unghie e con i denti la libertà di tutti quelli che verranno dopo.
Claudio Messora
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